Massimo impegno, massimo sforzo. Da tutti, indistintamente. Cristiano Lucarelli spinge affinchè ogni singolo elemento che compone l’organico del Catania spinga sull’acceleratore, compatibilmente con le proprie condizioni fisiche. Il sacrificio, la rincorsa dell’avversario, la capacità di recuperare palla e imbastire una manovra collettiva con il famoso Noi a prevalere sull’Io sono elementi chiave nell’approccio che l’allenatore livornese chiede.
Lavorare sulla mentalità, su una identità di squadra ben definita che assicuri solidità, organizzazione, facendo se necessario anche una corsa in più per aiutare il compagno in difficoltà. Effettuare la prima, la seconda, la terza volta un passaggio errato avendo il coraggio di sbagliare fino a comprendere gli errori commessi. L’importante è non lesinare sforzi, disporre di undici “guerrieri” in campo con chi subentra a gara in corso ad avere la stessa fame dei titolari.
Catania non è per tutti. La maglia pesa. Solo chi sa assumersi la responsabilità di gestire le pressioni di una piazza tanto importante ed esigente può risollevare le sorti di questo Elefante. Lucarelli è un martello in tal senso, non a caso nella conferenza stampa di presentazione ha lanciato un messaggio a chiunque dovesse attendere la finestra di mercato di gennaio per richiedere di trasferirsi altrove. Legittimo che lo faccia, ma giusto manifestare sin d’ora la propria volontà al mister. Dentro o fuori. C’è un Catania da rilanciare ed una classifica da migliorare per puntare in alto. Lucarelli chiede risposte importanti sul piano caratteriale perché tutto parte dalla testa, dalla mentalità. E’ il momento d’iniziare un nuovo campionato.
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