Più salda la posizione in panchina di Luca Tabbiani e, soprattutto, Catania che torna alla vittoria. Tre punti servivano e sono arrivati, non erano scontati contro un avversario che aveva appena due punti in meno in classifica e con il peso psicologico di una classifica deficitaria. Il Catania ha risposto con carattere e la giusta reazione emotiva, cogliendo un risultato che permette alla squadra di Tabbiani di ritrovare il sorriso ed un pizzico di fiducia in più. Sotto il profilo del gioco e tecnico-tattico, però, la prestazione non è stata all’altezza se non a sprazzi nell’arco dei 90’.
Che il Catania sia alla costante ricerca del possesso palla non fa più notizia. Un aspetto, questo, di significativa importanza ma che deve essere associato alla costruzione di una manovra fluida ed efficace. Altrimenti diventa qualcosa di sterile e spesso, dall’inizio del campionato, si palesa questo limite in casa rossazzurra. Nel primo tempo di Brindisi è emerso in tutta la sua evidenza, soprattutto al cospetto di un avversario ben chiuso dietro che non concedeva varchi. Lo sviluppo lento dell’azione ha permesso alla difesa locale di piazzarsi senza troppe difficoltà, con l’aggiunta di cross facilmente leggibili per i biancazzurri.
Dopo una prima frazione all’insegna dell’equilibrio e avara di emozioni, la ripresa sembrava potesse seguire il medesimo copione. In realtà qualcosa è cambiato con l’inserimento di Bocic che ha assicurato maggiore vivacità. L’esterno serbo è subentrato a Marsura (bene che abbia recuperato più in fretta del previsto dall’infortunio, ma prestazione da rivedere) ed il Catania ha attacco più spesso la porta. E’ cambiato l’atteggiamento in favore di un Catania che, aumentando la pressione, è riuscito a trovare l’episodio vincente per sbloccare il risultato.
Chiricò, che fino a quel momento si era limitato a svolgere il compitino giocando lontano dalla porta, ha ricercato più spesso il dialogo con Bouah. Proprio sulla catena di destra è aumentata la spinta rossazzurra e Chiricò ha confezionato l’assist perfetto per Sarao, bravissimo a saltare a centro area impattando bene con il pallone. Lo 0-1 ha devastato psicologicamente il Brindisi, come si nota dall’erroraccio evidenziato qualche minuto più tardi da Albertazzi che ha regalato, di fatto, lo 0-2 al Catania. Caparbio, comunque, nella circostanza Sarao andato in pressione sul portiere e freddo Bocic nella circostanza.
A quel punto il Catania ha gestito senza affanno il prezioso doppio vantaggio fino allo scadere dei 6’ di recupero. Non una prova entusiasmante ma di sostanza per la squadra di Tabbiani, che se da un lato non ha concesso quasi nulla al Brindisi, dall’altro ha faticato nella creazione di occasioni da gol attaccando raramente la profondità con pochi inserimenti dei centrocampisti. Limiti, questi, già emersi in altre occasioni e su cui il Catania deve incessantemente continuare a lavorare. L’Elefante si è rialzato, ma servono conferme. Potenza sarà un vero banco di prova sul campo di una delle squadre più difficili da affrontare in trasferta e dichiaratasi pubblicamente ambiziosa.
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