Vigilia di Catania-Taranto. Nella sala stampa del “Massimino” è intervenuto l’allenatore Luca Tabbiani, fiducioso che domenica la sua squadra possa centrare un risultato importante. Riportiamo di seguito le parole evidenziate:
“Mi sono confrontato con la società che mi dà piena fiducia e supporto. Se analizzo il mio percorso, da quando alleno il Catania sono messo un pò in discussione perchè sicuramente non ho un passato importante, ma nella vita non conta cosa si dice ma chi lo dice. I miei referenti sono i ragazzi, la società, i tifosi che abbiamo incontrato ricevendo grande sostegno. Se dovessi ascoltare tutto quello che si legge in giro, dovrei fare giocare 25 giocatori e fare 850 moduli. Io sono sotto esame ed è giusto, se dovessi vincere domenica lo sarei ancora perchè questo è un lavoro dove sia io che i ragazzi ogni tre giorni siamo sotto esame, sapendo che in un attimo possiamo cancellare quello che di buono è stato fatto la domenica precedente. Questa è stata la settimana più bella. Nelle difficoltà o si esce fuori o si va sempre più giù. I ragazzi hanno svolto una settimana mondiale, abbiamo parlato tanto con i tifosi e la squadra mi ha dato la sensazione di avere l’intenzione d’iniziare un percorso importante. Vedremo se ho avuto le giuste percezioni, ma ho visto nei ragazzi una grandissima voglia. La squadra ha svolto fisicamente e mentalmente una settimana di alto livello”.
“Dobbiamo trovare le soluzioni migliori in campo. Abbiamo partite a raffica da giocare tra campionato e coppa, giocatori che possono essere più utili magari tre giorni dopo. Tutti, comunque, saranno chiamati in causa. I rientri dagli infortuni ci daranno una mano, ovvio che in tante gare ravvicinate saremo costretti a cambiare spesso modulo piuttosto che giocatori. Questo è il periodo giusto per responsabilizzarci e sentirci importanti dentro questo progetto in un momento in cui dobbiamo dare una svolta. Ogni squadra, soprattutto in questa fase, sa di dovere portare a casa punti e prestazioni. Noi adesso pensiamo al Taranto e dovrà essere la partita del collettivo. Si esce da questi momenti comportandosi da squadra, dunque anche chi partirà dalla panchina è importante. Al di là dell’aspetto tecnico-tattico conterà come la squadra nella sua totalità vivrà la gara, a partire dalle operazioni di riscaldamento. Domenica dobbiamo iniziare un percorso che deve vederci in alto in classifica, ma per fare questo è necessario costruirci un’identità”.
“Catania Chiricò-dipendente? Tutte le squadre hanno qualche giocatore fondamentale nella zona offensiva, o che magari appare più determinante di altri. Anche Di Carmine ha fatto tanti gol. Chiricò fa la differenza in questa categoria per qualsiasi allenatore abbia la fortuna di allenarlo. Non deve essere un fastidio per nessuno dire che oggi sei Chiricò-dipendente, o magari in un’altra occasione lo sei stato con Di Carmine piuttosto che Bocic. Noi dobbiamo fare arrivare la palla in modo veloce davanti, anche col rischio di sbagliare, palloni puliti da uno contro uno e derivanti da giocate efficaci, allora è più facile diventare dipendenti da più giocatori. Mino è sempre stato importante e lo è anche per il Catania”.
“Sul piano mentale dobbiamo migliorare molto perchè non è detto che si debba trovare il gol subito, non è detto che se si subisce gol bisogna passare 10-15 minuti in difficoltà. E qui mi collego al collettivo. Stiamo cercando di darci delle regole, capire che non dobbiamo farci condizionare da un episodio ma giocare la gara nel miglior modo possibile sempre. Io non posso dire che giochiamo male, non è neanche vero che tiriamo poco rispetto allo standard della categoria. In alcuni episodi siamo stati sfortunati, penso anche a domenica nel caso del gol in evidente fuorigioco della Juve Stabia. Non è un alibi ma a volte serve quel pizzico di fortuna. Se devo analizzare i colloqui avuti con i ragazzi, ripeto, ho la percezione che questa sia la settimana giusta per svoltare. Ogni giorno passato da martedì ho accumulato più positività che negatività. Martedì non eravamo molto allegri ovviamente, anche se ha dato tutto la squadra a Castellammare seppure in maniera confusionaria”.
“Viviamo Catania-Taranto come una gara importante, conterà il risultato finale e dobbiamo fare in modo di riuscire a portarlo a casa. Ma è ancora più importante giocare 90 minuti da squadra, senza farci condizionare da qualsiasi evento. Dobbiamo iniziare a costruire qualcosa per il futuro mettendo il collettivo in campo. Dentro la partita dobbiamo imparare a vivere i momenti in cui si deve fare una cosa piuttosto che un’altra. L’importante è prendere una strada e prenderla insieme”.
“Rizzo deve sentirsi responsabile, ha tante cose da trasmettere. Ora giochiamo molte partite di fila, non ha i 90 minuti ma li avrà tra domani e mercoledì sicuramente. Domani rientrano in panchina Chiarella e Rapisarda, più per fargli vivere lo spogliatoio e la partita. Deli dovrebbe rientrare lunedì, Rocca forse tra Avellino e Brindisi, De Luca invece non è infortunato. Di Carmine? Non si è allenato martedì ma non ha mai avuto problemi in settimana, sta bene. Come creare l’abito giusto per il Catania? Io sono abbastanza fissato nella tattica, ma ci sono momenti in cui conta relativamente. Sarebbe importante anche vincere quelle partite dove magari soffri ma reagisci all’errore”.
“Il Taranto? E’ allenato da un totem della categoria, una persona che allena da anni ed ha valorizzato un sacco di giocatori e ricerca un’organizzazione incredibile nelle sue squadre. Sarà un Taranto molto ordinato e attento a tutti i particolari. Proprio per questo potrebbe diventare una partita dove sembra che i ragazzi siano un pò lenti, ma spero che la gente capisca che il muovere la palla in orizzontale per cercare soluzioni non sia una perdita di tempo, lo fanno tante squadre anche a livelli importanti. Se andiamo velocemente in avanti ma gli avversari si piazzano bene e concediamo ripartenze, ci innervosiamo. Dobbiamo invece andare in avanti magari meno volte rispetto al match casalingo col Latina ma essendo più incisivi, trovando l’uno contro uno giusto senza fretta. Dobbiamo essere intelligenti e bravi a capire che tipo di partita ci aspetta. Dovremo fare in modo con le marcature preventive e la circolazione della palla di concedere poche ripartenze al Taranto. Io penso che i ragazzi questa partita la vinceranno come gruppo, non con la tattica”.
“I ragazzi individualmente hanno fatto delle buone partite ma ci è mancato giocare insieme da collettivo. Se le individualità le mettiamo a disposizione del collettivo allora emergeranno in maniera importante le prestazioni individuali. E’ la chiave del Catania, se tutte queste grandi individualità sono importanti in un collettivo diventiamo forti. Dobbiamo crescere come squadra. La pressione di dovere vincere è bella, qualsiasi squadra che domani scenderà in campo dalla A alla Terza Categoria gioca per vincere. Ci serve una vittoria e dobbiamo fare in modo che arrivi per poi preparare meglio un determinato tipo di percorso. Avrai sempre pressioni a Catania. Se domenica vinciamo, lunedì vai a prenderti un caffè ma poi mercoledì devi vincere ancora. Non puoi accontentarti. E’ un vantaggio e un privilegio questo. I tifosi? Sono venuti a parlarci, garantendo di essere con noi in un momento di difficoltà. A volte si percepiscono cose diverse dalla realtà. Il mio agente è venuto due giorni qua, siamo andati a mangiare fuori e la gente ha sempre detto di essere dalla nostra parte. A volte si leggono in giro delle cose un po’ più polemiche del dovuto. Il sostegno dei tifosi sarà un’arma in più per noi”.
“Non è importante quando cadi ma quante volte cadi e ti rialzi. Se avessi visto in settimana la squadra con poca reazione allora mi sarei portato dentro grossi problemi, ma ho l’impressione che i ragazzi si siano responsabilizzati con grandissima energia. Se giocherà Lorenzini contro il Taranto? Adesso abbiamo tante partite da giocare, ogni gara dà indicazioni. In certe situazioni serve un elemento con determinate caratteristiche magari più fisiche, oppure maggiore velocità per reggere squadre che ripartono. Se gioca lui o meno potrò anche sbagliare, in queste gare ravvicinate utilizzeremo un pò tutti. Ricerchiamo sempre le soluzioni giuste, con l’idea di fare le cose migliori per il Catania”.
“Dobbiamo vivere con obiettivi a breve termine. Quanto fatto ad oggi non soddisfa a livello di punti, fermo restando che se ne avessimo ottenuto qualcuno in più si sarebbe potuta vedere una realtà un po’ diversa. Certamente in base alle nostre qualità dobbiamo avere una classifica migliore. Per arrivare in alto occorre ribadire il concetto che si gioca da squadra, capendo determinati momenti. L’identità la costruiremo nel momento in cui avremo trovato una certa continuità. A volte nella vita crediamo che i problemi da risolvere siano giganteschi, poi all’improvviso trovi una piccola chiave che ti risolve tutto. Ecco, noi siamo in quel limbo e dobbiamo trovare questa chiave, poi tutto tornerà un pò più sereno”.
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