TABBIANI: assunzione di responsabilità e difesa del gruppo, ora serve una reazione emotiva

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foto Catania FC

Crisi d’identità del Catania. Le prime sette partite di stagione in campionato hanno lasciato molti dubbi circa l’assimilazione e l’applicazione in campo dei dettami tattici e dei principi di gioco del proprio allenatore, Luca Tabbiani, finito sulla graticola e oggetto di molte critiche da parte dei tifosi, come del resto è accaduto anche ai calciatori, i protagonisti che scendono in campo e danno ragione o torto al lavoro fatto in settimana. Le analisi degli addetti ai lavori e le riflessioni della dirigenza in queste settimane si sono fatte più intense.

La posizione della guida tecnica rossazzurra è stata confermata dal club che ha dato fiducia e tempo affinché la squadra possa raggiungere uno stato di forma e di assimilazione tale da poter permettere un giudizio meno sommario e più definito.

Perplessità per le poche certezze maturate in sette partite. Una di queste è Cosimo Chiricò, imprescindibile per il Catania nello sviluppo del gioco, come imprescindibile, anche se in certi casi il suo rendimento non è stato esaltante, resta anche Samuel Di Carmine in avanti. Promosso anche Zammarini per la propensione alla corsa che lo ha reso indispensabile quale collegamento tra i reparti che compongono la squadra. Per il resto però, tatticamente dopo l’ultima partita a Castellammare, hanno vacillato le idee di mister Tabbiani, che nel post gara ha parlato della necessità di cercare nuove soluzioni.

La sua assunzione di responsabilità e la difesa del gruppo sono stati un momento chiave che forse ha spronato anche i ragazzi a dare qualcosa in più a partire già dal prossimo impegno, in casa con il Taranto. In quell’occasione sarà fondamentale vedere in primis una reazione emotiva da parte di tutti, Tabbiani compreso, oltre ad una svolta tattica che sappia rendere il Catania meno prevedibile e farraginoso. Bisogna portare più elementi della rosa al gol (per ora a segno soltanto Chiricò e Di Carmine in campionato), occorre creare pericoli maggiori sui calci piazzati, rendere più equilibrato il gioco degli esterni difensivi e più incisivi gli affondi dei centrocampisti. Indispensabile, infine, lavorare pure sulla solidità difensiva, messa a rischio dagli ultimi scivoloni di alcuni singoli.

In eventuale assenza di una inversione di tendenza, lecito ipotizzare un cambio della guida tecnica per dare una scossa all’ambiente e recuperare terreno nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi stagionali fissati.

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