Il giornalista Alessandro Vagliasindi, ai microfoni di Telecolor nel corso della trasmissione ‘Anteprima Corner’, parla delle riflessioni della dirigenza rossazzurra sul momento di evidente difficoltà incontrato dalla squadra di Luca Tabbiani, la cui fiducia è a tempo:
“La gara di ieri come espressione somiglia a quella interna col Latina. E’ sintomatico di una condizione generale di questa squadra che lascia parecchio a desiderare. La classifica è allarmante, essere già a -10 pur con una gara in meno dopo 7 giornate significa avere già compromesso forse irrimediabilmente le ambizioni da primato con cui il campionato era iniziato. La classifica relega il Catania in zona playout, bisogna prendere atto che un conto sono le dichiarazioni ed i pronostici degli addetti ai lavori, un conto è quello che si vede in campo partita dopo partita. Purtroppo non è più un fatto episodico ma c’è un problema da analizzare in profondità, quasi un difetto strutturale”.
“Nelle indicazioni del post partita da più parti si è pensato che magari potesse essere stata l’ultima partita di Tabbiani sulla panchina del Catania, la risposta è no, la società non prenderà alcun provvedimento nei confronti dell’allenatore ex Fiorenzuola, però l’analisi che andrà a compiere la società a partire dal primo allenamento settimanale sarà una valutazione a 360 gradi perché la dirigenza che ha detto più volte di avere fiducia incondizionata nei confronti del tecnico, adesso comincia a rivederla perchè evidentemente sono tante le cose che non funzionano. A cominciare dai limiti offensivi, poiché assistiamo sempre ad uno schema, cioè palla a Chiricò e poi vediamo. In chiave difensiva pur avendo la nitida percezione del fuorigioco di Candellone in occasione del gol, tra l’intervento sul pallone di Candellone ed il tiro di Meli trascorrono tanti di quei secondi in cui i difensori del Catania potevano fare di più per contrastare la conclusione a rete. E sono situazioni difensive già analizzate in altre circostanze. Anche questo è un reparto che va registrato”
.“E’ chiaro che quando subisci gol sei già con un morale molto basso per gli episodi negativi delle gare precedenti e diventa difficilissimo risalire la china. Altro punto su cui la dirigenza tende a guardare con attenzione in profondità è la condiziona atletica. E’ la terza partita in cui gli avversari sembrano in chiara superiorità in chiave di aggressione sulle seconde palle, ad esempio. Sono episodi che poi, sommati, fanno la differenza. La dirigenza vuole capire perchè la squadra non è così brillante atleticamente e soprattutto perchè si verificano tutti questi infortuni muscolari. L’ultimo della serie Rocca, che verrà sottoposto ad accertamenti strumentali nella giornata di oggi e si teme per lui uno stiramento. Lo stesso Deli non ha giocato domenica per un fastidio all’adduttore. Sono gli ennesimi episodi di una serie di infortuni muscolari che meritano un approfondimento. Anche perché ne ha avuti tanti il Fiorenzuola l’anno scorso Tabbiani con lo stesso preparatore. Su Tabbiani aggiungo che, se dobbiamo essere realisti, possiamo dire che le valutazioni verranno estese alle prossime tre partite con Taranto in casa, Monterosi fuori e di nuovo tra le mura amiche contro l’Avellino. Su questo ventaglio di partite secondo me si deciderà il futuro sulla panchina del Catania di Tabbiani”.
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