Ai microfoni di Telecolor, il giornalista Alessandro Vagliasindi si esprime in maniera abbastanza critica all’indirizzo della prova offerta dal Catania a Teramo contro il Monterosi Tuscia. Abbiamo evidenziato alcune delle parole più significative del pensiero illustrato:
“La dirigenza si era presa un segmento di tre partite per valutare l’operato di Tabbiani: Taranto, Monterosi e Avellino. Chiaramente non è soddisfatta della prestazione di Teramo, come non lo era pienamente domenica scorsa. Quello al cospetto dell’Avellino è un banco di prova molto attendibile e indicativo su quello che sarà il futuro di Tabbiani. La dirigenza fa un’analisi a 360 gradi, non giudica soltanto il lavoro di Tabbiani e del suo staff perché è chiaro ed evidente che al di là della causa di tutti questi infortuni muscolari su cui Tabbiani è intervenuto escludendo che possano essere riconducibili al lavoro svolto dal suo preparatore Bertoncini, è evidentissimo che questo Catania non ha una condizione atletica buona, brillante. Esattamente il contrario. Qui va puntato l’indice su chi ha preparato atleticamente la squadra fino ad ora. Perché già siamo a due mesi dalla prima partita ufficiale e la condizione addirittura sembra regredire. C’è anche in valutazione il rendimento dei giocatori nuovi soprattutto, che evidentemente finora non hanno risposto per quelle che erano le aspettative d’inizio stagione. Domenica dopo l’Avellino ci saranno tutti i tasselli per prendere eventuali decisioni che possono essere di svariata natura”.
“Il Catania ha avuto un rendimento decrescente sul piano fisico, tattico, tecnico, con tanti giocatori in regresso rispetto alle prime uscite. Abbiamo ancora in mente il risultato bugiardo di Catania-Crotone, di quella squadra non è rimasto più nulla dal punto di vista dell’espressione di gioco. Oggi la squadra è rimodulata con un atteggiamento tattico più difensivo ma continua a trovare enorme difficoltà a produrre gioco e portare a casa risultati. L‘allenatore deve incidere sulla partita, sulle contingenze anche negative. Non mi sembra che il Catania dia la sensazione di essere una squadra controllata bene, pronta anche a superare le eventuali tensioni di una partita. Lui deve vincere le paure dei suoi giocatori trovando in corso d’opera le letture e le soluzioni più corrette”.
“L’Avellino da quando ha cambiato allenatore, sostituendo Rastelli con Pazienza, ha ingranato la quinta e sta scalando la classifica, si tratta del peggiore avversario che potesse capitare in questo momento al Catania, che deve trovare prima di tutto una propria identità per scendere in campo con cognizione di causa in ogni partita ufficiale”.
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