Il giornalista Anthony Distefano, ospite della trasmissione ‘Big Chance’ a cura della redazione di ChanceBet News, dà la propria chiave di lettura sul momento delicato che attraversa il Catania, quando si avvicina il fischio d’inizio del match col Taranto:
“Facile dare addosso all’allenatore in questi momenti, ma mi sembra esagerato questo puntare il dito su Tabbiani. Fino a questo momento la sua idea di calcio si è realizzata in minima parte, lui stesso ha chiamato tutto l’ambiente ad avere pazienza. I risultati non stanno arrivando, tre sconfitte in sette partite sono tantissime ma additarlo di tutte le responsabilità su quanto accade credo sia esagerato. Sarebbe un esercizio più utile secondo me capire come uscire da questa situazione. E’ scientificamente provato che se cambi un solo pezzo risolvi tutti i problemi? Io credo che la situazione oggi sia parecchio diversa. Potenzialmente si può ancora recuperare tutto, ma bisogna comprendere perché in alcune partite non si scenda in campo con quella determinazione che incuterebbe timore all’avversario. A Castellammare il Catania è partito dando troppo spazio all’avversario, questo è stato tutto il leitmotiv della gara ad eccezione di alcuni momenti. Mi preoccupa un po’ questa cosa, ma la squadra ha le carte in regola per riprendere in mano la situazione“.
“Sono i giocatori che scendono in campo, loro hanno il polso della situazione. Vista da fuori, credo che questa squadra non abbia ancora preso reale consapevolezza dei propri mezzi. Possiamo parlare di ritardo atletico, di ingranaggi tattici non ancora al punto giusto, ma l’impressione è che questa squadra debba capire realmente quanto vale, paga subito dazio al primo errore, in un processo di costruzione di una propria identità questo aspetto è determinante. Contro il Messina in Coppa Italia prendi il primo tiro in porta sul 2-0 ed arriva il gol degli ospiti. I gol subiti psicologicamente pesano. Quando Tabbiani parla di pazienza, credo che lo dica perchè c’è un lavoro di costruzione della propria identità ma in una piazza come Catania già dopo un mese e mezzo/due la pazienza si esaurisce. Adesso deve arrivare la costanza nel gioco, nel risultato. Dopo Caserta avevi l’entusiasmo a mille, quel mezzo passo falso ha un po’ spento tutto. Poi è arrivata la sconfitta di Castellammare di Stabia”.
“Prima possibile questa squadra deve ritrovarsi, scendendo in campo col piglio giusto. Sei il Catania e devi dimostrare chi sei, cosa vuoi dire in questo campionato a prescindere da eventuali episodi e sviste arbitrali. A Castellammare la reazione è stata tardiva ad esempio, e non propriamente convincente. Ci si aspetta che domenica si giochi davvero col coltello tra i denti prendendo i tre punti col Taranto. Credo sia importante anche nell’ambito di questo percorso di costruzione della propria identità, giocare in maniera convincente e vincente. Immagino che la squadra voglia riscattare le ultime prestazioni in chiaroscuro e risponderà con una prestazione all’altezza. Vedremo cosa accadrà nelle prossime tre partite e cosa la squadra metterà in campo”.
“L’equazione compro i giocatori migliori, spendo una barca di soldi e vinco il campionato non esiste in Serie C. Il Catania ha preso tanti giocatori svincolati e quindi non ha giocatori all’altezza per giocarsi la vittoria del campionato? Non credo. Se mettiamo sul piatto della bilancia la rosa attuale del Catania, ha una certa valenza e questi giocatori stravalgono la categoria soprattutto per il curriculum che hanno. La Juve Stabia mi dite quali grossi nomi ha in organico, con tutto il rispetto per ogni singolo calciatore? La Serie C è questa, va affrontata con un piglio da provinciale anche se sei una grande piazza. Non si potrà avere pazienza per sempre, ma diamo un po’ più di fiducia e credito alla squadra perché non è tutto da buttare quello che si è visto nelle prime sette partite giocate”.
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