QUESTIONI TATTICHE – Sprofondo rossazzurro. E’ l’ora delle scelte per salvare la stagione

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foto Catania FC

Il Catania di Luca Tabbiani ha toccato il fondo nella sfida disputata ieri – nel turno infrasettimanale valido per la decima giornata del girone C di Serie C – sul campo del Monterosi Tuscia. Una figuraccia al cospetto del fanalino di coda del torneo, con appena due punti conquistati fino a ieri: gli etnei hanno fatto esprimere al meglio gli avversari, che hanno riacciuffato il risultato di parità al fotofinish nel tempo di recupero.

Dodici infortuni in questa stagione, di natura muscolare. Questo è il primo numero su cui è necessario porre l’attenzione. In un contesto del genere il calcio dispendioso pensato da Luca Tabbiani diventa una chimera, ma lo è già perché in campo questo gioco champagne non l’abbiamo mai visto. Gli undici legni colpiti non attenuano le critiche che questa squadra, chi l’ha costruita e chi l’allena meritano.

Confusione tattica, difficile indicare anche solo un aspetto da cui ripartire. Non c’è identità, non c’è serenità, non c’è solidità di gruppo, una fragilità fisica e caratteriale che si riflette nei dati cardine: l’attacco poco prolifico (e con soli due calciatori in gol) e una difesa che quando prende gol incassa marcature decisive in negativo, perché la squadra non riesce a vincere quando subisce reti.

Soltanto alcuni calciatori tengono a galla le sorti del Catania, da Bethers a Rizzo, passando per Chiricò (che però ha sciupato troppo). Troppo poco per una realtà che vuole essere competitiva in alta classifica.

Tabula rasa e ripartire, con idee vere, concrete e reali, che si adattino alle caratteristiche degli interpreti della squadra. Se – come sembra- sarà necessario fare scelte dolorose ma necessarie, è bene attuarle al più presto per concedersi una possibilità di recuperare le sorti della stagione.

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