I Liotrizzati, noto gruppo di sostenitori rossazzurri della Curva Sud dello stadio “Angelo Massimino”, commentano così la prima vittoria esterna stagionale della squadra di mister Tabbiani contro la Casertana:
“POKER FACE. Stavamo ascoltando la radio quando cominciammo a scrivere questo pensiero liotrizzato e la radio magicamente puntuale, passa questa hit di Lady GaGa. Questa colonna sonora si confà visto il risultato tondo di ieri a Caserta, ma aderisce bene anche al mister Tabbiani, che nonostante le critiche più o meno costruttive e più o meno garbate, dimostra di avere in pugno il suo stato emotivo, senza lasciarsi andare. Avevamo auspicato una compattezza di squadra che si è vista nei 90 minuti casertani, dialogo e il trovarsi negli schemi, con soluzioni adatte più alla corale che al singolare. Abbiamo avuto questa impressione, sembrava un Catania diverso dalle ultime uscite, se non nelle intenzioni e nell’intensitá di gioco (che già erano visibili) quantomeno nella precisione nel dipanare il gioco”.
“Vero, la poca presenza in campo della Casertana ha favorito la buona riuscita della partita, ma è pur vero che il Catania ha fatto in modo di vincerla dimostrando volontà e forza nell’ottenerla. A corredo di una buona prestazione di squadra, si aggiungono delle perline che vanno a rifinire i giudizi più che positivi per quel che si è visto. I due gol di Chiricó sono prodezze pure, il primo alla Mascara, andando a bucare il portiere casertano da 50 metri ed il secondo una pennellata indirizzata all’incrocio dei pali. Chapeau. Sembra che Tabbiani abbia intelaiato per bene la formazione base, soprattutto a centrocampo, veloce di pensiero e funzionale”.
“Un po’ meno all’altezza sembrano i vari sostituti, ed è lì che si deve concentrare il lavoro del mister, che se non può migliorare le doti tecniche, deve riuscire a farli applicare ai dettami tattici così che possano supplire alle mancanze e far pesare di meno le eventuali assenze in mezzo al campo. Questa è la strada giusta da continuare a percorrere, per come stare in campo, per come aggredire la porta, per essere l’uno a servizio dell’altro. Non sarà facile, ma è così che fanno le grandi squadre e i grandi gruppi di giocatori. Basta continuare a volerlo”.
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