Ospite della trasmissione ‘Big Chance’, ai microfoni di ChanceBet News, Davide Marsura ha parlato del momento della squadra rossazzurra, di mister Tabbiani e del rapporto coi tifosi etnei:
“Credo che le idee tecnico-tattiche e l’aspetto umano del mister siano indiscutibili. Tutti siamo chiamati a dare di più perché evidentemente quello che stiamo facendo non basta. Siamo tutti con il mister, vede ogni giorno come ci alleniamo e abbiamo piena fiducia in lui. Parlare di pazienza dopo due mesi sembra poco credibile, fisicamente stiamo bene. Tabbiani ci chiede tanto. Per fare il tipo di gioco richiesto è necessaria una condizione atletica ottimale. Mi piace molto l’idea di calcio del mister: rubare palla negli ultimi 20 metri può aiutarci a creare più palle gol. Il mister dice quello che pensa, è arrabbiato per il nostro atteggiamento e per non aver messo in pratica quello che abbiamo provato durante la settimana. Importante pensare partita per partita, se pensiamo all’obiettivo rischiamo di fare soltanto degli errori di valutazione. Puoi avere idee e bel gioco ma quando manca quella cosa in più tutto rimane incompiuto”.
“Non abbiamo espresso quella cattiveria che serviva nelle sfide di Monopoli e Castellammare di Stabia. Facciamo fatica a reagire dopo episodi che non sono a nostro favore. Tutti ci considerano come la squadra da battere, vincere non è mai facile. Altre squadre come Bari e Palermo hanno vinto dopo diversi anni di sofferenze. Credo che domenica sarà una partita fondamentale per dimostrare alla gente chi realmente siamo”.
“Arrivo da 10 anni di Serie B, è un grande privilegio giocare in una piazza come quella di Catania. So che la gente si aspetta di più, sto lavorando costantemente e credo che alla lunga il valore dei calciatori verrà fuori. Sono un ragazzo molto altruista, mi piace ricamare e aiutare i miei compagni di squadra. Devo sicuramente tirare di più ma migliorerò sotto questo aspetto. Sullo stile di gioco cerco più spesso gli assist che il gol, proverò di più il tiro. Facciamo un gioco molto dispendioso, manca quel tassello che possa garantirci stabilità fisica e conseguentemente i risultati sperati”.
“L’imperativo in queste categorie è correre. Non sono d’accordo sul fatto di essere troppo borghesi e poco proletari sul rettangolo verde. In campo dobbiamo essere più combattivi, spesso abbassiamo la testa perdendo la bussola in campo. Giocare al ‘Massimino’ non è semplice, i tifosi sono molto esigenti ed è giusto che sia così. Spero di rimanere qui a lungo, dobbiamo essere bravi a scacciare le critiche per riportare la gente dalla nostra parte”.
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