Ospite di Chancebet News, l’ex centrocampista del Catania Francesco Lodi, che ha lasciato il calcio giocato ma è rimasto ai piedi dell’Etna per essere operativo nello staff dirigenziale rossazzurro, si sofferma su molteplici aspetti. Dai primi gol di Chiricò al primo successo esterno stagionale della squadra di Tabbiani, ricordando anche qualche aspetto legato alla precedente militanza di Lodi in rossazzurro:
“Gol di Chiricò come il mio col Trapani? Fu un bel gol anche quello, non andò come tutti speravamo ma il gol rimane. Dissi a Tommaso Silvestri di spostarsi perchè avrei calciato in porta. Lui era incredulo, volevo far capire con il movimento del corpo che avrei passato la palla a Manneh sulla fascia, invece tirai in porta. Rete impressionate, comunque, quella di Chiricò. Chi fa questi colpi è un pò folle nella testa. Perchè un giocatore normale non ha nelle corde di inventarsi una giocata del genere. I mancini, comunque, hanno qualcosina in più in termini di estro rispetto a chi è destro di piede. Di Carmine? Gli ho spiegato che se avesse accettato il Catania sarebbe rinato sotto tutti i punti di vista, inoltre io sono rimasto a vivere qui. Gli ho parlato dell’amore che Catania ti può dare – cosa che si verifica in poche altre piazze – della bellezza della città e che sarebbe diventato un giocatore importante in una realtà che vive di calcio. L’ho invitato a pensarci bene, brava è stata poi la società nella conclusione finale della trattativa”.
“Analizzando la globalità della situazione, a parte Monopoli il Catania ha sempre fatto la prestazione, forse lì i rossazzurri erano un pò stanchi su un campo non in buone condizioni giocando ogni tre giorni, nel contesto di una squadra fatta quasi del tutto nuova. Bisogna imparare ad adattarsi anche a tipologie differenti di partite. Il pallone è bello perchè dà giudizi che in pochi giorni possono cambiare. Io non mi ero mai preoccupato perchè il Catania ha sempre dimostrato di stare in campo seguendo le indicazioni dell’allenatore. Ci vuole un po’ di tempo, nel calcio attuale nessuno te lo dà. Ma qui c’è un progetto a lungo termine, la società sa quello che vuole con allenatore e giocatori validissimi, la tifoseria è sempre presente e attaccata alla squadra. Penso che ci siano tutti i presupposti per fare bene. Il Catania viene da due sconfitte in casa, ora deve dare una sterzata anche tra le mura amiche. Mi auguro che questo non influisca tanto sulla testa dei giocatori, ma li vedo quando fanno la rifinitura allo stadio e sono una squadra davvero vogliosa di lasciare un segno importante”.
“E’ più facile vincere in B che in C. Questo campionato di terza serie è difficilissimo. Bisogna avere continuità di risultati ed il Catania adesso dovrebbe provare a vincere quasi sempre in casa. Ovviamente ci sono anche gli avversari ma vedendo l’approccio di Caserta avevo il presentimento che il Catania fosse sul pezzo, lo è sempre stato e la squadra deve proseguire con serenità. i due ko casalinghi – se metti insieme le azioni create, pali e traverse – potevano raccontarci un’altra classifica ma fa parte del calcio e bisogna andare avanti. Consideriamo anche che molte avversarie quando affrontano il Catania al ‘Massimino’ si chiudono, in questi casi serve il colpo del giocatore che ti risolva le partite ma il Catania non è stato fortunato e deve continuare a scendere in campo come ha fatto finora. Mi auguro che la squadra riesca a marciare come dimostrato a Caserta, me lo auguro da primo tifoso e come uomo presente in società”.
“Bocic? Espulsione non giustificabile perché quando hai la vittoria in cassaforte devi essere bravo a non farti male e a non prendere ammonizioni stupide. Qua addirittura ha avuto un gesto di reazione, so quanto ci tiene la società al rispetto di determinate regole perché l’anno scorso venne fatta una bella ramanzina ed il vice presidente Grella impone certi atteggiamenti. Mi auguro che questo sia da insegnamento per il futuro. Spero che abbia capito l’errore, è giovane, non lo crocifiggiamo e mi auguro che nella prossima gara sia determinante con un gol”.
“In estate ci sono state talmente tante società ad avermi formulato offerte, anche tanti tanti soldi per giocare un altro anno, ma io ne ho sempre fatto una questione di rispetto. Per soldi avrei potuto accettare negli anni belli le offerte di numerose squadre che mi avevano chiamato a gennaio, tra queste una del sud che fece follie, il Palermo, ma avevo detto che non avrei mai potuto farlo. il rispetto per me vale prima di tutto. Vengo da una famiglia che sa cosa significhi il rispetto. Una stretta di mano ed il rispetto per ma vale più di una firma. La mia volontà, quest’anno, era quella di rimanere. La società ha operato una scelta diversa ma sono orgoglioso di fare parte di questa famiglia. Ringrazio la società per l’opportunità concessami, il mio percorso sarà lungo ed io so già cosa fare nella mia vita. Insieme ad Orazio Russo e Teo Coppola cercherò di migliorare apprendendo qualcosa ogni giorno da qualcuno e poi creare un bagaglio mio personale. Grella l’ho conosciuto da calciatore e mi ha insegnato tanto, ma l’amicizia la scindo quando si lavora. Credo fortemente nel rispetto dei ruoli”.
“Tornando a Catania in Serie D era l’ultima possibilità per me di chiudere un cerchio, vincendo un campionato dopo non essere riuscito a riportare i colori rossazzurri in B. E’ stata un’emozione bellissima con dedica a mia mamma e mia suocera. Era troppo importante per me. A Caltanissetta ho pianto di gioia, ero felice dopo avere accumulato tanta tensione. Ero il giocatore in cui la città si rappresentava in me, io mi sono sempre preso le responsabilità ed ho cercato di essere ricordato principalmente come uomo. Non è mai facile vincere un campionato perché il blasone non scende in campo, ma siamo riusciti nell’intento grazie ad un grande gruppo. E noto che in questo Catania è stato creato subito un gruppo, sono ragazzi che stanno bene insieme. Percepisco questo ed è un segnale molto importante. Io mi sarei divertito a giocare in questa squadra se fossi rimasto, mi piace come gioca e la gestione palla a terra”.
“Brava la proprietà perché quando si sono presentati lo hanno fatto non prendendo in giro una città che veniva da tante difficoltà. Loro sono venuti in punta di piedi ed hanno fatto una politica giustissima, dicendo la verità su quel che il Catania deve essere negli anni. Bravo il club a parlare di un progetto a lungo termine, loro vogliono rinascere insieme ad una città che vive di calcio. Ogni giorno vedo questa voglia di crescere sempre di più. Stanno cercando di creare un centro sportivo, c’è una crescita graduale. La società è molto attenta a tutto e quello che dice mantiene, non fa false promesse. Tabbiani? Non credo che sarebbe stato esonerato in caso di risultato negativo a Caserta, Grella avrebbe fatto quadrato ancora di più intorno alla squadra con più forza per cercare di cambiare la rotta. Perché Tabbiani è una scelta voluta, cercata, per dare identità alla squadra nel tempo”.
“Quaini? Ha disputato un’ottima partita domenica. E’ stato ordinato e libero di giocare, più sciolto nelle giocate. Questo però non significa che Rizzo o Ladinetti siano tagliati fuori. Mi hanno impressionato molto le mezzali del Catania, ma in particolare scommetto tanto su Deli e Zanellato, senza nulla togliere agli altri. Per me possiedono dei colpi importanti. E non dimentichiamo che tra poco rientrerà Chiarella, giocatore importante per il club e la squadra. Turnover col Messina? Io penso che il mister darà spazio a chi ha giocato meno finora. Perchè poi domenica c’è il campionato. Ma è sempre un derby, sappiamo che la città ci tiene. Chi ha giocato meno sono comunque giocatori importanti che possono dimostrare il loro valore”.
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