Pietro Lo Monaco, ex dirigente di Catania e Palermo – tra gli altri – è intervenuto nel corso della Palermo Football Conference. Spazio anche per alcune considerazioni sul momento attuale del calcio siciliano. Ecco quanto evidenziato:
“A Palermo ho avuto più gratificazioni dalla gente che in dieci anni a Catania. Ero convinto di fare un buon lavoro, poi ognuno ha il suo carattere e modo di fare, poi mi sono scontrato col ciclone Zamparini e rescissi il contratto. Sono andato via lasciando sul tavolo tanti soldi, senza volere niente in cambio. Conoscevo le difficoltà ma ho accettato lo stesso”.
“Attualmente Catania e Messina militano in C, il Trapani in D. Per Palermo, Trapani e Catania c’è una rinascita, Messina bivacca ma bene o male fa un campionato professionistico. Qualche anno fa erano un pò tutti fuori. Adesso dico anche Agrigento e aggiungo Caltanissetta, dove l’altro giorno ho visto il fimato di una partita della Nissa con la tribuna piena. C’è un momento di risveglio per il calcio siciliano e questo è un fatto positivo per il movimento”.
“Se c’è posto nel calcio di oggi per me? La voglia di tornare c’è ma le scelte le fanno gli altri. Si vede che, come si suol dire, tutte le scarpe diventano scarponi. E’ legge di vita. Evidentemente per il sistema ormai sono uno scarpone. Sono vecchietto ormai avendo vissuto 50 anni di calcio tra calciatore, allenatore, dirigente. Ho fatto anche il consigliere di Lega in A, B, e C, il consigliere federale. Ne è passata di acqua sotto i ponti. Mi è mancato solo di stare in un club che giocasse per il titolo”.
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