Il Catania sull’altalena. Due vittorie, altrettanti pareggi e sconfitte hanno segnato l’avvio di campionato dei rossazzurri, usciti anche ieri tra i fischi del Massimino per il pareggio maturato tra le mura amiche con il Latina, compagine organizzata e meritevole, che ha seriamente rischiato di portare a casa, nel Lazio, tre punti pesantissimi.
Non è una questione di ambizioni di alta classifica, la delusione è figlia principalmente della lentezza e della prevedibilità del gioco offerto dalla squadra in casa propria, in quello che lo scorso anno è stato a lungo un fortino inespugnabile. Al Massimino la gente di Catania non vuol restare interdetta e vuole godersi uno spettacolo degno di questo nome. Così non è stato ieri contro i nerazzurri di mister Di Donato.
Luca Tabbiani ha parlato nel post gara della necessità di avere pazienza, durante la partita, nel cambiare il gioco per allargare le maglie avversarie: in realtà però questo tipo di gioco orizzontale si è visto, molto macchinoso e prevedibile, favorendo le letture difensive. Il Catania è già un libro aperto per chi arriva al Massimino e propone una partita difensiva concentrata sulle ripartenza. La sola giocata di Chiricò su uno dei pochi palloni precisi messi all’interno dell’area di rigore ha permesso alla squadra di salvare il risultato e la faccia.
Una menzione particolare per la difesa etnea, il cui rendimento è stato ieri davvero deludente: topiche difensive, scarsa verve nell’impostazione iniziale dell’azione offensiva. Soltanto Bethers e Mazzotta hanno tirato la carretta e salvato tutto nei momenti cruciali della sfida, evitando almeno un goal a testa.
Mancano le alternative tattiche, questo diventa adesso un argomento davvero importante. Può il Catania disimpegnarsi bene soltanto contro avversari che provano a fare la loro partita giocandosela? Ovviamente no, anche perché tante sono le squadre impostate nel girone C per giocare di rimessa. I rossazzurri hanno il dovere di trovare l’alternativa tattica vincente e ripristinare la tradizione secondo cui il Massimino è un campo difficile da espugnare, in cui venire a recuperare punti non è così scontato.
Da una parte all’altra il pendolo che scandisce i tempi di questa stagione continua a ricordare a tutti la necessità di trovare la quadra in fretta. L’imperativo è scendere dall’altalena è cominciare a ragionare secondo il segno della continuità di risultati.
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