GRELLA: “Tabbiani ha la mia piena fiducia. Sarei deluso se non arrivassimo nei primi 3/4 posti. Sulla preparazione estiva e Bocic…”

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foto Catania FC

Ospite negli studi televisivi di Telecolor, nel corso della trasmissione ‘Sport Sicilia Preview’, il vice presidente ed amministratore delegato del Catania Vincenzo Grella si sofferma su molteplici aspetti. In questa sede riportiamo con particolare riferimento alcuni commenti sullo svolgimento della preparazione estiva, l’operato di mister Tabbiani e gli obiettivi stagionali:

“C’è voluto un po’ di tempo per mettere insieme una squadra forte, cambiando guida tecnica e staff. Sapevo che all’inizio avremmo potuto incontrare qualche difficoltà. Sono felicemente sorpreso, anzi, dal modo con cui la squadra è entrata in campo finora cercando di fare la partita. A parte Monopoli, sempre buone prestazioni ed i progressi ci saranno man mano che crescerà la conoscenza tra giocatori e staff cresce. Abbiamo anche una gara da recuperare contro il Brindisi che proveremo a vincere. La squadra può crescere ancora tantissimo, c’è la giusta mentalità, la voglia di mettersi a disposizione. Spero di avere a breve a disposizione lo stadio per far lavorare tutti i giorni la squadra lì, creando la nostra fortezza per puntare in alto”.

“C’erano delle difficoltà nell’impostare la preparazione estiva in un certo lasso di tempo, avendo allestito la rosa praticamente da zero, in base alle esigenze del mister. Bisognava trovare il giusto equilibrio. Avevamo anche valutato la possibilità di sostenere il ritiro fuori Sicilia, ma abbiamo deciso di rimanere qua per avere un aggancio con il territorio ed inserire più facilmente i nuovi arrivati tra visite mediche e firma dei contratti approfittando della vicinanza della nostra sede. Ci siamo trovati benissimo a Zafferana, ci è mancato un avversario un po’ più allenante, senza dubbio il prossimo anno svolgeremo la preparazione estiva in maniera diversa, trovando anche avversari più impegnativi. Avendo ingaggiato tanti nuovi giocatori c’erano, inoltre, delle tempistiche da rispettare perché un contratto lo puoi definire in tre giorni o in più settimane”.

Tabbiani ha la mia piena fiducia, altrimenti non lo avrei preso. Gli ho detto più volte che il mio supporto lo avrebbe avuto basandomi non soltanto sul risultato, lasciandogli il tempo di lavorare a patto che facesse esprimere alla squadra un calcio aggressivo senza attendere l’avversario, rappresentando società e città in un modo sempre coraggioso. Lavorare a Catania non è facile. Non è per tutti questa piazza, ci sono grandi pressioni e se non riesci a convivere con queste pressioni non puoi lavorare qui. Lui sta lavorando benissimo, ha accanto un direttore sportivo di grande esperienza che conosce la città. Stanno creando anche un buon feeling tra di loro. Deve solo continuare a lavorare, senza mai fare un passo indietro ma pensare facendo sempre tre passi avanti. Il mister oggi lavora molto sul possesso palla, sull’individuare certe soluzioni in avanti, impostando e cercando di controllare il più possibile i tempi e momenti di gioco della gara”.

“Tabbiani ha fatto la gavetta, è partito dal basso, ha fame. Lo abbiamo scelto perché ha fatto giocare bene una squadra di medio-basso livello ed io ho sempre pensato che, mettendogli a disposizione una rosa con talento individuale, lui potesse creare un collettivo che esaltasse al massimo questi calciatori creando una squadra duratura nel tempo, non cambiando 20 calciatori ogni estate. Il nostro allenatore sposa questo percorso di crescita anche come stile di gioco, avendo una certa identità, seguendo determinati principi di gioco. Ci vuole tempo, ma è anche vero che non c’è mai tempo nel calcio perché mi rendo conto che ogni maledetta domenica o sei bravo o sei scarso. Mi sono ripromesso che non mi sarei mai fatto condizionare dal tempo, programmando e riflettendo sempre prima di agire. Sappiamo di avere responsabilità verso la città, io anche verso la famiglia che versa i soldi nei conti del club. Non posso andare a letto tranquillo la sera di fronte a queste responsabilità”.

“Il nostro obiettivo è di essere sempre agganciati ai primi posti. A volte ci sono situazioni in una partita che possono cambiare il tuo destino. Se non dovessimo chiudere il campionato nei primi 3/4 posti, per quanto riguarda il mio lavoro sarei molto deluso. Aggiungo che mi assumo le mie responsabilità perché tante decisioni importanti le ho prese io con grande supporto da parte del presidente Pelligra e non mi nascondo dietro altri dirigenti o figure del club. Mi assumo tutte le responsabilità nel bene o nel male. Cerco sempre di vedere dove posso migliorare. L’obiettivo è essere più competitivi possibile entro un budget a disposizione. Un dirigente che dice di non volere vincere dovrebbe cambiare mestiere. Noi vogliamo sempre vincere ma siamo in un contesto dove 15 mesi fa non c’era nulla, adesso è presente una società che vuole costruire qualcosa che duri nel tempo. Evitando di fare il passo più lungo della gamba. Dobbiamo stare molto attenti ai passi compiuti perché siamo responsabili delle nostre azioni. Devi prendere delle decisioni che non sempre, nel breve tempo, danno le risposte che tutti vogliono sentirsi dire. Non posso sempre accontentare tutti. Chi non capisce, capirà strada facendo”.

“La difesa? Deve essere una roccaforte. Vorrei sempre una squadra che proponga calcio, che abbia voglia di attaccare, di andare a prendersi i tre punti ma c’è anche un avversario e bisogna sapere difendere nei momenti chiave della partita perchè poi un errore abbastanza banale può compromettere una buona prestazione. Va portato avanti un lavoro di tipo collettivo perché tutti si sentano partecipi nella fase d’attacco ma anche nella parte difensiva. E Tabbiani è il trascinatore perché lui è in campo con i giocatori tutti i giorni, avendo un dialogo propositivo con loro”.

“Bocic? E’ un bravo ragazzo, ha grande talento, ha fatto una cosa che non mi piace a Caserta perché quel tipo di fallo non rientra nella nostra cultura sportiva. Ma l’atteggiamento avuto contro il Messina in Coppa Italia vale come esempio per chi sbaglia, mettendosi a disposizione della squadra e chiedendo scusa al mister e ai compagni con i fatti, perché le scuse dette a voce non mi interessano. Rientrerà dopo la squalifica in campionato con la mentalità vincente di un giovane che ha sbagliato ma ha risposto con l’atteggiamento giusto”.

===>>> GRELLA: “Di Carmine qui per il progetto. Budget molto competitivo. Su stadio, centro sportivo e settore giovanile…”

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