EX ROSSAZZURRI – Rigoli: “Catania, importante non essere monotematici. Serve pazienza, fiducia e un po’ di sano equilibrio”

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Pino Rigoli

L’ex allenatore del Catania Pino Rigoli, quando si avvicina la trasferta di Castellammare di Stabia, riflette sul momento che attraversa la squadra rossazzurra ai microfoni di ‘Futura Gol’, trasmissione a cura di Futura Production su TRM. Ecco quanto evidenziato:

“La gente di Catania ha dato una grande dimostrazione di affetto e passione. Sicuramente i punti in casa sono venuti meno rispetto a quanto ci si poteva aspettare ma sappiamo che questo è un campionato difficile. Ho visto la partita disputata contro il Foggia, avversario che si è arroccato dietro. Non è semplice contro chi si chiude negli ultimi 30-35 metri scardinare la difesa. Il Catania dovrebbe sfruttare qualche altro tema di gioco magari, perché in quella gara ho notato che tutte le giocate venivano fatte su Chiricò. Andrebbero cercate soluzioni alternative, mi sono sembrati monotematici. E’ vero che Chiricò nell’uno contro uno riesce sempre a crearti la superiorità numerica, forse manca un pò più di determinazione. Inoltre la manovra in casa a volte è un pò lenta e non si riesce a muovere le difese avversarie nel modo giusto”.              

“Il campionato del Catania non può che essere ambizioso, ma la C non è semplice. E più facile salire dalla B alla A, perchè la C è un torneo in cui serve un certo tipo di adattamento. Nel girone C, poi, c’è anche l’aspetto ambientale che non può essere trascurato. Il Catanzaro è andato su dopo diversi anni, tanto per fare un esempio delle squadre che hanno incontrato difficoltà in questa categoria. Non sta scritto da nessuna parte che ti chiami Catania e vinci il campionato. La rosa è stata allestita mettendo insieme un bel pò di giocatori che devono abituarsi a giocare insieme, il gruppo ha bisogno di un pò più di tempo per diventare squadra e mi sembra che l’allenatore abbia le idee chiare”.

“Le operazioni di mercato andavano chiuse prima? Nelle dinamiche di calciomercato giocatori e procuratori possono avere anche altre trattative, magari inizialmente quel giocatore su cui punti non riesci a prenderlo perché le condizioni non sono favorevoli ma, più avanti, la situazione cambia. Anche perché chi viene dalla B, prima di scendere di categoria ci pensa non 100 ma 300 volte. Secondo me bisognerebbe pazientare di più e dare maggiore fiducia a tutti”.

“Mister Tabbiani? L’allenatore deve avere la caratteristica di essere freddo, di staccarsi da tutto quello che ti arriva e andare avanti. Chi meglio di lui conosce il gruppo, sta tutti i giorni con i ragazzi e anche dal punto di vista psicologico sa che squadra ha nelle mani. Si percepisce quasi che il Catania abbia buttato a mare il campionato, ma io non la vedo così. C’è una società che sta dimostrando di fare il suo. Io sulla panchina rossazzurra ho vinto quasi tutte le gare casalinghe, il pareggio esterno o qualche sconfitta diventava -3 o -6 in classifica in base alle critiche. Il Bari ha esonerato un allenatore che, la scorsa stagione, a un minuto dalla fine era in A. Ci vorrebbe un po’ di sano equilibrio, in questo mondo poi mi rendo conto che la catena debole è sempre l’allenatore e paga per tutti”.

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