EX ROSSAZZURRI – Baronchelli: “Catania, avanti con pazienza e fiducia. Ben vengano tante partite da giocare. Teniamoci stretta questa proprietà”

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Nel corso della trasmissione ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor, l’ex capitano del Catania Giuseppe Baronchelli – ancora oggi tifoso rossazzurro – segue la linea dell’ex presidente Riccardo Gaucci circa l’importanza di dare fiducia a squadra, allenatore e società. Queste le parole di Baronchelli evidenziate:

“Manca un po’ di pazienza secondo me perché la squadra è forte, la società idem. Ci vuole tempo per mettere insieme dei meccanismi nella testa delle persone. Diamo pazienza e fiducia a squadra e allenatore, l’organico sulla carta è importante ma anche il nostro che festeggiò la B a Taranto lo era, mettendoci due anni per salire di categoria. Allora non esistevano la tecnologia di oggi che allontana la crescita di un gruppo dal mio punto di vista, comunque la strada è sempre quella di avere pazienza. Anche noi passammo momenti difficili, complicati. In questo momento ci ricordiamo solo la finale di Taranto ma ricordo la sconfitta di Castel di Sangro, il ko pesante a Roma contro la Lodigiani, partite abbastanza scialbe e morbide le abbiamo fatte anche noi quindi diamo tempo a questi ragazzi di crescere ed a questa società che sta dimostrando con i fatti di volere fare qualcosa d’importante, ovvio però che i 14mila abbonati vogliano qualcosa in più, non nascondiamocelo”.

“Chi oggi vive per il Catania Calcio deve sapere che è una realtà calcistica come poche in Italia. Capendo che questa è una parte integrante della vita quotidiana soprattutto fuori dal campo, probabilmente si va in campo più sereni per vincere. Io penso che magari manchi al Catania un po’ più di personalità, si dovrebbe rischiare un numero maggiore di passaggi filtranti. Chi va in campo domenica deve capire che a Catania si va oltre la maglia che s’indossa. Non è un discorso legato al 4-3-3, non al 4-4-2. Nella nostra squadra avevamo un motto, quello di non mollare mai. Ma prima di non mollare mai c’è da creare sintonia, fare gruppo, stare insieme, uscire una sera a mangiare una pizza insieme ritrovando le famiglie. Cose da vecchio stile probabilmente, che a noi hanno aiutato”.   

“Catania Chiricò-dipendente? Va prima degli altri in condizione, essendo anche un brevilineo. Chiaro che vedere un giocatore che salta l’uomo dà un po’ più di visibilità rispetto ad altri. Catania atteso da un tour de force? Ben vengano tante partite da giocare adesso, con più possibilità di vedere altri giocatori, far crescere l’aspetto fisico e mentale della squadra, l’abitudine a giocare insieme. Guardiamo il lato positivo, più si gioca e si crea l’atmosfera, più c’è la possibilità di fare bene. E se ci fosse un inciampo c’è subito dopo la possibilità di fare una buona prestazione tre giorni dopo. Per me ci potrà essere una svolta positiva nelle prossime 7 partite”.

Teniamoci stretta questa proprietà, facciamola crescere e anche sbagliare per crescere, perché se non sbagliano nemmeno loro si sentiranno onnipotenti. Mi auguro che sbaglino il meno possibile, ma facciamo crescere una società nuova e con un presidente che lavora per la prima volta in una città importante. Non è facile, diamo anche queste sfumature. Il Comune sta cercando di trovare una simbiosi con la società, il restyling dello stadio è un segnale importante. C’è attenzione nella proprietà, penso alla scelta di Orazio Russo a cui è stato affidato il settore giovanile, oppure il lavoro fatto in sede di calcio femminile. Vedo attenzione ai particolari”.

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