L’allenatore del Catania Luca Tabbiani analizza così, in sala stampa, la gara disputata con l’Avellino:
“I rigori si possono sbagliare, non è stato l’errore dal dischetto il problema. Abbiamo fatto un buon primo tempo e avremmo meritato un risultato diverso, in questo momento anche gli episodi non vanno nella giusta direzione; nella frazione iniziale abbiamo avuto le occasioni, nel secondo ci siamo un po’ disuniti ed è anche una questione di condizione. Dimissioni? È un discorso complesso, io ho due figlie, una di 13 anni mi ha chiesto “come stai?”, a quel punto io le ho risposto “un po’ giù” e lei mi ha scritto “tu mi hai insegnato a non mollare mai”, sarebbe una vigliaccata. La società mi fa lavorare bene e ci dà sostegno, non abbiamo alibi e nessun problema, non è mancato mai nulla”.
“È un momento difficile, oggi sotto certi aspetti l’atteggiamento è stato buono, mercoledì no. Abbiamo valori umani e calcistici, qualche difficoltà ci pesa. Ho poco da recriminare, anche se nel secondo tempo avremmo potuto spingere un po’ di più. È normale ricevere una contestazione, è indubbio che siamo al di sotto delle aspettative. Da 2/3 partite eravamo in fase calante ma oggi ci siamo espressi meglio. Per tutto il primo tempo ho avuto la sensazione che stessimo bene fisicamente e mentalmente, infatti abbiamo avuto occasioni per arrivare al pareggio, il risultato condiziona poi tante cose, i ragazzi hanno fatto la partita che potevano e dovevano fare”.
“Dobbiamo cercare di soffrire insieme, oggi meglio di mercoledì ma siamo dispiaciuti. Feeling con l’ambiente? Si può sempre cambiare idea ma è normale che la piazza contesti me perché sono il primo responsabile, i ragazzi stanno facendo le cose nel modo giusto. Fa parte del mio mestiere che io non sia considerato all’altezza o preparato, sta a me e a noi tramutare i fischi in applausi”.
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