Daniele Di Donato, attuale allenatore del Latina, ha ricordato qualche anno fa al Giornale di Sicilia un episodio particolarissimo quando giocava tra le fila del Palermo, avvertendo la vicinanza dei tifosi siciliani a seguito dell’episodio della morte della moglie, Roberta Foglia (in seguito si è risposato, ndr): “Ho sentito tutta la tifoseria stringersi intorno a me, l’allenatore Arrigoni fu come un padre e mi fece giocare dopo pochi giorni per farmi superare il trauma e riportarmi alla realtà, ma ebbi grande solidarietà anche dai tifosi del Catania e del Messina”.
A proposito dei tifosi rossazzurri, in un’intervista risalente al 16 aprile 2003 lo stesso Di Donato disse: “Il calcio in questo caso non c’entra niente. Non c’entra il tifo, non c’entra il campanilismo. In questo caso il calcio e la vita sono due cose completamente diverse e io ho deciso di ringraziare i tifosi del Catania per l’affetto che mi hanno dimostrato nel momento più difficile della mia vita. Quella esperienza mi ha fatto capire quanto sia grande il cuore della gente di Sicilia. I tifosi del Palermo li ho ringraziati e non finirò mai di farlo, ma voglio ringraziare anche quelli del Catania. Prima del derby andrò sotto la loro curva e deporrò un mazzo di fiori in memoria di Roberta. In campo naturalmente farò il mio dovere sino in fondo per la maglia del Palermo”. Detto, fatto. Tre giorni dopo le due squadre si affrontarono a Palermo e la gara si concluse con uno spettacolare 3-3 caratterizzato dai gol di Asta, Zauli e Maniero per i rosanero; Martusciello (doppietta) e Oliveira per i rossazzurri.
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