Presente negli studi televisivi di Telecolor, nel corso della trasmissione ‘Corner’, il difensore rossazzurro Alessio Castellini ha analizzato le difficoltà emerse in questo avvio di stagione soffermandosi su molteplici aspetti. Ecco le parole evidenziate:
“Cosa è cambiato dopo Caserta ed il match col Messina? Con Casertana e Messina affrontavamo squadre che venivano a prenderci più alti, situazione favorevole alla nostra squadra perchè così riusciamo a verticalizzare e trovare trame di gioco veloci giocando di prima, a due tocchi. Quando le avversarie si chiudono è difficile. Se penso al Latina, i pontini si erano messi a cinque dietro, avremmo dovuto muovere con più velocità la palla perché anche con un singolo passaggio del terzino al centrale, ad esempio, se non viene effettuato con la giusta forza si perde quel mezzo secondo di tempo e non riesci a bucare dall’altra parte. Ovviamente dobbiamo trovare nuove soluzioni se gli avversari giocano così bassi magari aumentando i cross e attaccando la porta. Non riusciamo sempre a concludere l’azione, cerchiamo di trovare lo spazio giusto muovendo palla da destra verso sinistra ma dovremmo farlo più velocemente”.
“Presi gol evitabili? Chi prende gol qualcosa sacrifica, che sia una copertura o una ripartenza per la voglia di fare gol. Chi trova il gol di vantaggio, a maggior ragione sapendo di affrontare il Catania e facendo l’esempio del Latina che si esprime in uno stadio come il ‘Massimino’, se già all’inizio gioca basso nei minuti successivi si abbassa ancora di più per difendere l’1-0 e cerca di colpirti nuovamente in ripartenza. Sono situazioni su cui stiamo lavorando”.
“Catania Chiricò-dipendente? E’ un grandissimo giocatore, come grandissimi giocatori sono gli altri attaccanti che abbiamo in rosa. Gli arrivano tanti palloni perché possiede delle qualità molto importanti. Se lui mi viene incontro è un dovere giocargli la palla ed io sovrappongo l’azione, poi Mino decide se ridarmela o meno. Il nostro è un gruppo unito, andiamo quasi tutti un’ora e mezza prima degli allenamenti perchè vogliamo stare insieme, vivere lo spogliatoio anche per uscire, prendere un caffè. In campo può sembrare diverso ma non è così”.
“I risultati non portano un buon umore ma dobbiamo stare uniti, reagire ed uscire da questo momento. In avvio di stagione molte partite sono state giocate bene ma venendo meno i risultati, lo scorso anno magari non giocavamo benissimo però i risultati arrivavano. In D sapevi che l’obiettivo di vincere era obbligatorio, senza alternative, in un modo o nell’altro anche non giocando bene non cambiava nulla perché bisognava principalmente tirarsi fuori dalla Serie D. Il campionato è molto diverso in C, ci sono squadre che giocano insieme da anni ed hanno effettuato giusto pochi innesti per completare le rose, noi invece abbiamo una squadra completamente rinnovata con un’idea finalizzata ad esprimere un calcio esaltante. Succede anche che cerchi di esprimere un bel calcio, nel momento in cui devi essere un attimo più incisivo il gioco sporco dell’avversario ti rovina la bella azione sviluppata e magari non ne tiri fuori nulla”.
“Dopo Catania-Latina c’era voglia di rivalsa, dovevamo andare al ‘Menti’ a fare una partita di spessore. Sarebbe troppo bello se tutto riuscisse esattamente come lo avevi immaginato, ma ci sono anche gli avversari. Col Latina avevamo preparato un certo tipo di partita ma gli avversari si sono abbassati dieci metri più indietro e quelle giocate che pensavi di realizzare non sono andate a buon fine. A Castellammare ci aspettavamo che un giocatore della Juve Stabia stesse sul nostro play e quindi che i terzini avessero più libertà di spinta, invece si sono messi con una sola punta e due sottopunte in fase di non possesso, dunque le nostre mezzali erano coperte e le loro mezzali potevano chiudere di più anche sui terzini. Di conseguenza siamo stati costretti ad entrare più spesso col centrale, non era semplice. Avevamo provato anche questa giocata in settimana ma avremmo dovuto capire subito la necessità di adottare soluzioni alternative”.
“Noi dobbiamo pensare a preparare nel migliore dei modi ogni gara, senza guardare la classifica. Si va avanti e adesso pensiamo al Taranto, dobbiamo incanalarci su questa via sperando di fare risultato con una prova convincente, poi penseremo al Monterosi e all’Avellino. In quale ruolo preferisco esprimermi? Ho giocato più spesso da centrale, l’anno scorso ho giostrato sulla corsia di sinistra. Io ho sempre giocato nei quattro di difesa, ai tempi delle giovanili del Brescia all’occorrenza facevo anche il mediano. Cerco di fare del mio meglio in qualsiasi posizione il mister decida di schierarmi”.
“Poche punizioni beneficiate dal limite dell’area? Anche l’anno scorso non ne abbiamo avute moltissime a disposizione. Dipende anche dal gioco espresso. E’ più facile che l’arbitro fischi la punizione in favore dell’avversario in ripartenza piuttosto che a noi quando palleggiamo e loro sono tutti schierati”.
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