La gara di Castellammare fa registrare un ulteriore passo indietro in termini di risultato, morale e prestazione. Perché se prima si analizzavano le difficoltà emerse tra le mura amiche nel trovare la via della rete faticando ad aggredire gli spazi per via di un atteggiamento in prevalenza attendista delle avversarie, le stesse problematiche si sono riproposte in trasferta dopo l’illusorio poker di Caserta. Al “Menti”, contro la capolista Juve Stabia, il Catania ha creato pochissimi presupposti interessanti negli ultimi metri.
Non che l’avversario abbia prodotto chissà quali pericoli dalle parti di Bethers nell’arco dei 90’, ma la Juve Stabia è riuscita a prevalere perché caratterialmente ha dimostrato di avere una marcia in più, esprimendosi con fame e cattiveria agonistica su ogni pallone, solidità tra i reparti, compattezza e spirito di sacrificio collettivo. A conferma che le individualità non bastano e la coralità del gioco assume una valenza notevole. Mister Tabbiani continua a ricercare la forza del collettivo ma, ancora una volta, non sono giunte risposte lusinghiere.
Tabbiani ha provato a rimescolare le carte nel secondo tempo, variando il 4-3-3 iniziale in favore di un Chiricò più accentrato in alcune fasi dell’incontro – soluzione comunque non preferita dal tecnico ligure, come da lui stesso rimarcato in più occasioni – ma soprattutto inserendo Sarao e Di Carmine in avanti con Dubickas. Di fatto negli ultimi venti minuti il Catania ha spinto con uno schieramento basato sul 4-2-4 e proprio l’attaccante lituano è riuscito a dare un po’ più di vivacità alla manovra, purtroppo per gli etnei sprecando una ghiottissima opportunità per pareggiare i conti.
Inevitabili le critiche dei tifosi per un Catania che stenta a decollare e, anzi, occupa una posizione di classifica molto deficitaria. Spesso in questi casi il primo a pagare è l’allenatore, ma la società etnea ha rinnovato la fiducia a Tabbiani. Di conseguenza spetterà all’ex Fiorenzuola trovare soluzioni immediate. Una notizia confortante è costituita dal rientro dalla squalifica di Bocic (uno dei rossazzurri più in forma) e dal recupero di Chiarella, che dovrebbe essere disponibile per il confronto con il Taranto. Inoltre il passaggio eventuale al sistema di gioco 4-3-1-2 o 4-2-4 (4-4-2 in fase di non possesso) individuando i giusti interpreti, potrebbe rappresentare una carta utile da giocare in vista di Catania-Taranto.
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