Ai microfoni di Telecolor, il giornalista Alessandro Vagliasindi esprime un giudizio complessivamente negativo sulla prestazione offerta dal Catania a Monopoli. Ecco quanto evidenziato:
“Da una squadra nuova che ha disputato la terza gara ufficiale ti aspetti dei progressi di partita in partita, anche pochi ma sussistenti, questi progressi non li abbiamo visti a Monopoli, anzi c’è stata un’involuzione rispetto al progetto tattico che Tabbiani sta curando dal primo giorno di ritiro. Un calcio offensivo, veloce, fatto di tagli, sovrapposizioni, inserimenti e più soluzioni per il portatore di palla e per la chiusura della fase offensiva. Di tutte queste teorie non ne abbiamo vista neanche una nei 95’ dello stadio “Veneziani”. Dobbiamo interrogarci sul perché. Se è solo un discorso di dispendio fisico e mentale rispetto al ravvicinato impegno contro il Picerno, oppure se evidentemente ci sono dei giocatori che sono arrivati in fasi diverse e hanno bisogno di tarare ancora la migliore condizione, rendendola omogenea all’intero gruppo”.
“L’aspetto che più ha lasciato perplessità a Monopoli è legato alla fase offensiva. Bisogna capire quali alternative a Chiricò e Di Carmine oggi valgono un gol a disposizione per il Catania. Vuoi non vuoi tutto il meglio della produzione offensiva del Catania è passato finora dai piedi di questi due giocatori. Marsura non ha ancora fornito un contributo tangibile, Bocic ha evidenziato qualche sprazzo interessante contro il Crotone ma a Monopoli non ha brillato, Sarao deve ritrovare le motivazioni per essere stato relegato a vice Di Carmine, Chiarella sta facendo un programma specifico di recupero, Dubickas si è visto solo con il Crotone ma non era disponibile nelle successive gare”.
“Se tu hai costruito il reparto d’attacco con questi interpreti ma poi ti basi sul rendimento di due – Chiricò e Di Carmine -, bisogna capire come ottimizzare il rendimento del reparto offensivo. Fermo restando che De Luca non ha ancora messo piede in campo e forse, essendo un giocatore esperto che ha fatto la C ma non solo – diverse volte anche da protagonista -, in una partita così bloccata poteva anche essere una variabile interessante da testare. Tabbiani non mi è sembrato troppo reattivo nelle correzioni di un’impostazione che si vedeva che non fosse assolutamente adeguata alla partita che si è poi sviluppata a Monopoli”.
“Adesso attendiamo delle soluzioni. Se la strada deve portare a competere per la promozione diretta, non puoi andare a Monopoli ed esprimerti in quel modo. Ci può stare di non vincere a Monopoli ma devi aver messo sul rettangolo di gioco tutti gli argomenti da Catania per cercare di vincere quella partita, circostanza che invece non abbiamo riscontrato giovedì. Bisogna cercare di alzare l’asticella delle ambizioni perché se il passo è quello di giovedì, difficilmente il Catania potrà essere massimamente competitivo per puntare alla promozione diretta in Serie B. Ricordiamoci che nelle ultime stagioni si è viaggiato per andare in Serie B a una media punti superiore ai due a partita”.
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