Ospite di ‘Sport Sicilia Preview’, trasmissione a cura di Telecolor, il direttore sportivo del Catania Antonello Laneri si è soffermato su vari aspetti. Dal calciomercato al coefficiente di difficoltà del campionato. Queste le parole evidenziate:
“Durante il precampionato non abbiamo fatto amichevoli di un certo tipo, quindi anche noi eravamo curiosi di vedere a che punto fosse la squadra. L’esordio ci ha dato delle indicazioni molto positive. Il Catania ha avuto cinque minuti di calo, una squadra come il Crotone che era già rodata l’abbiamo affrontata nel modo giusto ma la fortuna non ci ha assistito. Perdere subendo un tiro in porta è stata una beffa. Avremmo voluto giocare contro il Brindisi perchè venivamo da una partita nella quale non meritavamo di perdere, c’era la voglia di rifarci subito. Probabilmente si recupererà il 18 ottobre”.
“E’ un campionato equilibrato. Nella Turris ci sono 15-16 calciatori che giocano insieme da tempo, però la stagione è lunga e penso che la classifica attuale non rispecchi i valori reali. Le squadre indicate tra le più attrezzate in questo momento fanno fatica ma siamo solo all’inizio. L’Avellino ad esempio è attrezzato per vincere il campionato, partenza disastrosa degli irpini ma sono una squadra di livello. Le 4 formazioni indicate un po’ da tutti (Benevento, Avellino, Crotone e Catania ndr) penso che lotteranno per vincere un campionato che è assolutamente diverso da quello della passata stagione. Il Catanzaro da anni spendeva tanto ed ha cambiato poco, facendo un campionato a parte”.
“Budget? Non mi sono mai lamentato del budget. Si lavora con il materiale a disposizione e le idee. Ho fatto la squadra che pensavo di costruire, vedremo. Non so dove il Catania potrà arrivare ma non siamo inferiori a nessuno, sicuramente faremo un campionato di vertice. Catania è una città appetita da tanti calciatori, non ho avuto difficoltà a portare i giocatori attuali ai piedi dell’Etna. Principalmente abbiamo individuato gli uomini, perché per giocare a Catania devi sposare il progetto, avere senso di appartenenza. Chi ha scelto Catania non ha esitato”.
“Ho domito pochissimo ma penso che insieme a Grella abbiamo fatto scelte oculate. 8-9 giocatori che compongono la rosa del Catania sono dal 2000 in su, oggi il Catania ha un patrimonio di calciatori. Abbiamo investito molto sui giovani, ragazzi di prospettiva che possono arrivare ad alti livelli. Dovevamo mettere in organico anche gente di esperienza ma abbiamo investito molto sui giovani. C’è un progetto, una programmazione futura. Se dovessimo andare in Serie B quest’anno, cambieremmo pochi giocatori”.
“Bouah? Già all’apertura del mercato lo cercavamo, apprezzando le sue caratteristiche. Non sapevamo se la Reggina si sarebbe iscritta al campionato cadetto. Una volta ufficializzata l’esclusione del club calabrese, anche se siamo coperti, lo abbiamo preso rappresentando un investimento della società con un 2001 prelevato a parametro zero. Ragazzo di prospettiva. Silvestri? E’ arrivato perché credo che in questa categoria serva anche gente di esperienza, sapevamo che un leader come lui in una squadra formata anche da giovani avrebbe fatto al caso nostro. Deli? Fino a qualche anno fa giocava in Serie A. Negli ultimi tempi giocando al nord secondo me ha perso un po’ di ‘garra’, ma tecnicamente è un giocatore forte. Di Carmine? Giocatore importante che non scopro io, ha sempre fatto gol. Sta bene, aspettiamo che faccia quel che deve fare”.
“Nell’arco di questa sessione di mercato puoi mettere un giocatore fuori e poi reintegrarlo successivamente. Abbiamo degli infortunati, quindi possiamo cambiarne uno e poi nella sessione di mercato successiva fare altrettanto. Nella lista puoi fare un solo cambio nel girone d’andata, uno in quello di ritorno. Nelle prossime ore (entro oggi, ndr) comunicheremo la lista in Lega Pro. Palermo? Ci ha chiesto di andare a giocare altrove, stiamo trattando la risoluzione del contratto. Noi vogliamo sempre due giocatori per ruolo, per cui dovremmo prendere un altro centrocampista in sostituzione di Palermo. Quaini? Farà il difensore, lo abbiamo preso per quello. Non vogliamo sconvolgere nulla. Ladinetti? Secondo me è un talento, non sta rendendo ancora al meglio per questioni legate alla condizione, ma fra qualche settimana vedremo il vero Ladinetti”.
“Per noi le partite devono essere giocate con la stessa mentalità e intensità mostrate contro il Crotone, sia dentro che fuori casa. E’ la nostra identità. Tabbiani propone questo tipo di gioco, abbiamo intravisto in lui un allenatore che fa giocare bene le squadre, lo abbiamo seguito, analizzato e siamo contenti di averlo scelto. Emilio Longo? Nei campionati dilettantistici ci sono tanti bravi allenatori. Noi addetti ai lavori dobbiamo essere bravi a dare la possibilità a questi tecnici di livello. La scorsa stagione Longo ha portato il Picerno al sesto posto, hanno sviluppato una loro identità. Recuperano dei giocatori importanti, ma noi dobbiamo preoccuparci di noi stessi”.
“Abbiamo centrali difensivi tutti bravi, li abbiamo presi mettendo in difficoltà il mister nelle scelte. Silvestri o Quaini in campo? Starà al nostro allenatore decidere chi fare giocare. Lorenzini, attualmente squalificato, è un altro giocatore importante per il Catania. Si sceglie anche in base alla partita da affrontare. Il mister guarda con molta attenzione gli avversari. Gli attaccanti del Picerno Murano e Albadoro, ad esempio, sono due attaccanti fisici. Noi abbiamo a disposizione difensori con caratteristiche diverse”.
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