Prima contestazione dell’era Pelligra. La Sicilia evidenzia come il Catania crei ma non riesca ad andare a segno, perdendo una partita che irrita il ‘Massimino’. Le due curve, al termine del match, hanno intonato lo stesso coro, “Noi vogliamo gente che lotta”, quando i giocatori, a capo chino, si avvicinavano ai settori.
“Piove, ma nessuno arretra di un passo. Il Catania è una fede sportiva che non si rinnega, anche nei giorni del compleanno della storica matricola 11700 che non si vede più, ma c’è sempre – riporta il quotidiano -. Infatti nella Nord lo striscione di giornata è tutto per il Catania storico: 24 settembre 1946, amore senza fine”, a confermare come la tradizione non viene e non verrà dimenticata.
“Prima del via il ricordo di un ex talento delle giovanili rossazzurre, tutto lo stadio applaude Manuel Puglisi. La Nord da brividi: cinquemila luci che s’accendono nello stesso momento in cui i giocatori entrano in campo con lo striscione ‘Adesso dribbla gli angeli, ciao Manuel’. La Sud con il ‘Ciao Manuel’ resta al buio mentre al centro si accendono le luci a intermittenza. In Tribuna B accanto al gruppo ‘Banda Principe’ un altro ricordo. Un momento toccante per chi lo ha conosciuto e vive con le istantanee di una breve vita nel cuore. Un piccolo striscione per Mattia, diciassettenne giocatore della Russo Calcio Riposto scomparso anche lui nei giorni scorsi”.
“Parte la gara, il pubblico intona ‘Canto per i miei colori, canto per la mia città’ rendendo la diretta Raisport e quella di Sky un evento da Serie A. Peccato per i (pochi) fischi – al di là delle ideologie politiche – al momento del minuto di raccoglimento per l’ex presidente della Repubblica Napolitano”. La Curva Sud, invece, celebra: ‘44 anni d’assalto, primi a nascere, ultimi a morire’, dedicando cori allo storico leader Ciccio Famoso.
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