L’ex attaccante del Catania Takayuki Morimoto, tornato in Sicilia per vestire la maglia dell’Akragas (non può ancora giocare per problemi legati al passaporto) concede un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando anche dei suoi trascorsi in rossazzurro.
“Da tempo pensavo di tornare. Quando pubblicavo le foto su Instagram, mi scrivevano in tanti. Ci ho sempre pensato, ma serviva l’occasione giusta. L’Akragas lo è. Spero di avere tempo per andare a pescare A 35 anni ho ancora tanta voglia di giocare. Qual è la prima cosa che ho fatto appena arrivato? Ho mangiato una granita con cioccolato e pistacchio, è una specialità da queste parti, la mia preferita. Mi è mancata tantissimo. Ad Agrigento ho pure trovato due vecchi amici: Llama e Costanzo. Con Cristian ho giocato a Catania, Nicola è il vice allenatore ed era con me in Primavera. È bello essere di nuovo tutti insieme”.
“Con Biagianti, Mascara, Baiocco, Tedesco, lo stesso Spolli facciamo sempre videochiamate tutti insieme. E ricordiamo i bei tempi. Andavamo a cena insieme tutti i giorni. Racconto un aneddoto. Il primo anno siamo stati in ritiro in Austria. Mascara mi fece mangiare un pacco intero di gomme da masticare. La bocca si gonfiò tantissimo, ridemmo tutti. Se c’è qualcosa che desidero fare quest’anno in Italia? Incontrare Roberto Baggio, magari leggerà quest’intervista e riusciremo a vederci. È un sogno che vorrei finalmente si avverasse”.
“Gol contro il Palermo nello 0-4 del ‘Barbera’ nel 2009? È uno dei gol a cui sono più affezionato, ma tutti ricordano quello di Beppe. Li faceva pure in allenamento. Era fortissimo, non fu un caso. Il mio ricordo più bello in campo? Il primo gol in A contro l’Atalanta, ero entrato all’84’ e dopo quattro minuti ho segnato. Controllo al volo in area, Calderoni battuto. Esultai correndo e mettendomi le mani nei capelli, non ci credevo. Avevo soltanto 18 anni. Aggiungo la rete a Buffon, impossibile da paragonare alle altre. Lui si fa sfuggire il pallone e io segno. Ancora oggi, mi vanto con i miei amici di quel gol. Eppure sono passati 14 anni. La Roma di Totti e De Rossi? Non so perché, ma ai giallorossi segnavo sempre. Forse la Roma mi portava bene”.
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