C’era anche Adrian Ricchiuti tra i protagonisti del Catania argentino che fece le fortune dell’Elefante nei tempi più recenti in Serie A. Momenti indelebili, tra i più importanti della storia rossazzurra. La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha avuto il piacere di sentire telefonicamente proprio Ricchiuti per alcuni brevi commenti:
Adrian, che pensi del nuovo incarico affidato a Marco Biagianti?
“Allena l’Under 17 del Catania e sono contento perché era quello che voleva. Lo scorso anno ha lavorato come Team Manager rossazzurro, ma siamo uomini di campo e penso che abbia fatto la scelta giusta, in fondo allenare i ragazzi è quello che più gli piace. Il Catania non poteva individuare una persona più adatta, Marco è stato capitano del Catania e si è legato tanto ai colori rossazzurri. Chi meglio di lui può insegnare calcio ai ragazzi, facendo capire loro cosa significhi vestire la maglia del Catania”.
Senti ancora qualche componente del famoso ‘Catania argentino’ di cui hai fatto orgogliosamente parte?
“Ho sentito poco tempo fa Spolli, che ha portato Morimoto all’Akragas. Sento anche Andujar, Barrientos, Izco. Li sento spesso questi ragazzi perchè è giusto mantenere i contatti con persone che mi hanno dato tanto ed a cui ho dato tanto. In campo eravamo una macchina da guerra, si lottava tutti per un traguardo comune. Fuori c’era massimo rispetto, consapevoli che la cosa più importante fosse il Catania. Nessuno si è mai tirato indietro per quella maglia”.
Quale impressione hai ricavato da questo Catania?
“Sono stato nei giorni scorsi ad assistere agli allenamenti del Catania. Ero in città, il direttore mi ha fatto una buonissima impressione e l’ho ringraziato. Conosco anche l’allenatore, mister Tabbiani è un grandissimo allenatore che fa giocare bene le sue squadre. I ragazzi li ho visti carichi, è un bel gruppo, sono motivati e questo fa ben sperare affinchè il Catania disputi un campionato da protagonista, fermo restando che vincere non è mai facile. Meglio perdere qualche punto nelle battute iniziali del campionato piuttosto che nella fase cruciale della stagione. Alla lunga credo che il Catania dirà la sua”.
Dietro questa visita c’è anche la possibilità di lavorare nello staff del Catania?
“Io lascio sempre le porte aperte. Come farei a dire di no al Catania? Ho anche casa qui, sarebbe un sogno. Mai dire mai. Spero un giorno di tornare a fare qualcosa d’importante in una città meravigliosa. Magari un ruolo di campo, ma io farei di tutto purchè stia in mezzo al campo con i giovani, trasmettendogli il significato di giocare per il Catania”.
Tabbiani da Fiorenzuola a Catania, un passaggio molto importante.
“E’ un passaggio importante ma credo che il mister abbia le qualità per fare bene anche a Catania. Dico sempre che non si può mai allenare se ci limitiamo a pensiamo a queste cose. Ha le carte in regola per disputare un grande campionato. Ripeto, è uno che fa giocare molto bene le sue squadre e può benissimo farlo anche sulla panchina rossazzurra. Sicuramente ci vorrà ancora un po’ di tempo per assimilare schemi e meccanismi di gioco”.
Tra i calciatori più importanti in rosa spicca Chiricò. Cosa può dare al Catania?
“Giocatore che alza il livello tecnico. Conosce molto bene la categoria, calciatore di qualità dotato di tanto estro, ha bisogno di trovare continuità per fare divertire il pubblico. Non potrà giocare tutte le partite al massimo, ma è un giocatore molto forte tecnicamente. Gli auguro tutto il bene possibile, ma soprattutto auguro ad ogni componente della squadra di realizzare qualcosa di straordinario perché il pubblico di Catania merita esclusivamente questo”.
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