CASTELLINI: “Catania, i risultati arriveranno. Chiricò punto di forza. Un giocatore del Foggia ci ha chiesto scusa…”

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foto Catania FC

Ospite della trasmissione televisiva ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, a Globus Television, il difensore rossazzurro Alessio Castellini sottolinea come il Catania necessiti ancora di tempo per approfondire la conoscenza con i compagni e migliorare l’intesa. Spazio per alcune riflessioni sulla prova offerta lunedì contro il Foggia e non solo. Ecco quanto evidenziato:

“C’era un pò di emozione all’esordio, neanche troppa perchè ero già abituato a questo tipo di pubblico perchè i numeri erano importanti sugli spalti anche l’anno scorso essendo in Serie D. Comunque non è semplice per me. Già Monopoli, invece, sono entrato in campo con un piglio diverso. E’ andata ancora meglio lunedì, non giocavo titolare dall’ultima gara di Serie D della passata stagione. Aggiungendo minutaggio il ritmo partita è completamente diverso”.

Se in campo dimostro di essere più maturo della mia età fa solo piacere, cerco di ripagare la fiducia con le prestazioni. Ho una responsabilità importante, io come tutta la squadra. Un solo giocatore non può risolvere tutte le gare, comunque abbiamo anche dei singoli molto forti soprattutto in avanti, Chiricò tra questi. L’intesa arriverà nel tempo. La squadra è quasi interamente nuova, dobbiamo conoscerci meglio tutti ed i risultati arriveranno”.

“Lorenzini? E’ un gran giocatore, credo che anche lui avrà la possibilità di mettere in mostra le sue capacità. Siamo consapevoli della buona prestazione fatta, purtroppo in questo periodo non ci gira tanto bene ma abbiamo messo a segno solo due gol. Se non segni, prendi un tiro com’è successo con Crotone e Foggia e subisci, il calcio è strano ed è bello anche per questo”.

“Ferraro e Tabbiani? Cambia molto anche la categoria, il livello è molto differente nelle squadre che incontri. In Serie D devono giocare per forza quattro under, in molte formazioni di C questo non accade perché non è obbligatorio. Io sono un 2003 e mi ritrovo molto più spesso magari a giocare con gente di 28, 30, 32 anni. Tabbiani chiede di sviluppare un certo tipo di gioco, invece mister Ferraro ci chiedeva di metterla più sull’agonismo”.

“Se preferisco giocare a destra oppure a sinistra? Mi viene più facile giocare a destra perché io sono un destro di piede, ma anche a sinistra mi trovo bene perché posso fornire altre giocate. E’ un ruolo che ricoprivo a volte anche quando mi allenavo con la prima squadra del Brescia. Cambia giocare a destra o a sinistra perché la postura del corpo è totalmente diversa. Anche col mister parliamo del fatto che aumentano le possibilità di giocare avendo la capacità di ricoprire più ruoli, e si danno maggiori alternative al mister”.

“Col Foggia è stata una partita un po’ particolare perchè loro difendevano molto bassi. Quando prendevo palla i loro difensori erano già schiacciati dietro. Giocare centralmente non era semplice perchè il loro fulcro era in mezzo al campo, infatti noi avevamo preparato la partita giocando sugli esterni. Ci sono però anche gli avversari, facevano degli ottimi raddoppi. Io, Bocic e Mazzotta faticavamo a fare un due contro uno perchè c’era sempre la mezzala o il play che veniva a raddoppiare. Dopo il gol si sono messi a cinque dietro ed era molto difficile trovare uno spiraglio”.

“Pali e traverse? Non cerchiamo alibi. Rispetto a Monopoli c’è una differenza abissale in termini di prestazione, in Puglia ci siamo abbassati troppo perdendo fiducia, lì abbiamo strappato un punto ma se avessimo perso sarebbe stato giusto. Lunedì un giocatore del Foggia ha detto a un nostro compagno di squadra «scusateci vi abbiamo fatto una rapina», ma purtroppo il calcio è questo”.

Chiricò è un punto di forza per noi. Potrei anche avercelo nelle corde ma non sono io a dovere prendere palla, puntare e trovare la giocata perché non ho la qualità di Mino. Lui può essere risolutore della partita. Ci dobbiamo adattare un po’ a lui facendo quel movimento corretto per liberargli lo spazio, oppure ricevere palla quando è marcato da più giocatori, è un giocatore che fa la differenza”.

“Andare più spesso al tiro da fuori? Dedichiamo allenamenti anche sotto questo aspetto. Continuiamo a lavorarci. In partita non sempre trovi la situazione di gioco favorevole, gli avversari possono effettuare anche movimenti diversi da quelli che proviamo in settimana, poi negli ultimi 30 metri l’avversario sente la pressione, il pericolo, quindi cerca sempre di chiudere più spazi possibili per chiudere e raddoppiare, dunque non arrivi al tiro liberamente. Casertana-Catania? Cercheremo di preparare la partita al meglio per fare un’ottima prestazione e portare a casa il risultato”.

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