Qualche considerazione sparsa sul momento del Catania, via Facebook, dell’avvocato Fabrizio Carbone, esperto in materia sportiva e componente – tra l’altro – dell’Associazione Catania Rossazzurra.
Relativamente alla gara disputata lunedì in casa contro il Foggia, “letta in combinato disposto con quella in terra di Puglia, non può non destare perplessità. Ma tutto va contestualizzato, a mio parere. Innanzitutto, si tratta pur sempre di una matricola per quanto blasonata. Altre squadre, intese come gruppo tecnico e non, hanno più esperienza, compattezza e abitudine alla serie C. Il progetto è di costruzione per resistere, significa fare investimenti quest’anno nel costruire una squadra praticamente da 0 per poi, eventualmente, rinforzare in 5/6 elementi il prossimo anno e così via”.
“In serie C il mercato si fa al 90% con scambi, prestiti e svincolati, non è vero il contrario. Soldi non ne girano. Il punto è chi ingaggi. Il Catania ha ingaggiato giocatori per lo più molto giovani ma già con esperienza e presenze in B e C, ha fatto molti contratti triennali, pochi prestiti ma tutti con diritto di riscatto. Questo è il dato economico che conta, no se si paga il cartellino di un giocatore. Non siamo in serie A. E questa è la prova della volontà di fondare una squadra competitiva e proteggere investimenti. Ovviamente le scelte tecniche sono discrezionali e solo più avanti sapremo se corrette o meno”.
”La scelta della guida tecnica è stata ponderata e precisa, in linea con la necessità di avere pazienza e fiducia, che però non possono essere illimitate. La dirigenza credo ne sia consapevole. Le idee di Tabbiani si sono intraviste ma per essere efficaci e non prevedibili devono essere realizzate decisamente in modo più veloce altrimenti diventa gioco autoreferenziale e assolutamente sterile. I legni della porta sono sfortuna ma sono fuori dalla rete, purtroppo. Se tiri quasi mai e fai sempre le stesse cose lentamente, non segni. La condizione atletica generale e gli arrivi dilazionati possono essere una concausa, ma non una giustificazione perenne”.
“Guardando la classifica ancora nulla è compromesso, con recupero Brindisi da 3 punti saremmo lì. I se e i ma conducono notoriamente all’inferno quindi vedremo. Al momento serve equilibrio nel giudizio, pazienza nel far fronte a questi risultati dinnanzi a un pubblico straordinario che legittimamente fischia per rabbia d’amore. Per questo ritengo siamo ancora nel campo del ritardo globale ma fisiologico. Attenzione massima e 3 punti a Caserta per evitare di finire nel patologico e lasciare tutti questi ragionamenti al campo affascinante della filosofia per ritrovarsi bruscamente nella realtà della Lega Pro”.
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