Quarto punto in campionato per il Catania che, con una partita ancora da recuperare (quella sul campo del Brindisi), ha tutte le potenzialità per accorciare il distacco dalla vetta della classifica del girone C, ora occupata dalla coppia Juve Stabia e Turris. Serenità ed equilibrio, dunque, senza assilli ed isterismi particolari perché il pareggio di Monopoli non è un risultato da buttare. Il “Veneziani” non sarà facile da espugnare per nessuno e, soprattutto, nonostante una prestazione poco brillante il Catania è rimasto imbattuto mantenendo la porta inviolata per la seconda partita consecutiva.
Significa che la squadra di mister Tabbiani ha risposto abbastanza bene sul piano della tenuta difensiva, ad eccezione di alcuni frangenti del primo tempo in cui sono state concesse un paio di occasioni importanti al Monopoli. Maggiore compattezza ed equilibrio nella ripresa, anche perché il Catania faceva girare meglio il pallone con l’inserimento di Quaini in cabina di regia al posto di un Ladinetti piuttosto impreciso ed inconsistente. I rossazzurri hanno faticato a mettere gli attaccanti nelle condizioni di rendersi pericolosi negli ultimi metri.
Poco lucido Chiricò, pochissimi palloni giocabili per Di Carmine, il Monopoli ha messo in difficoltà il Catania sul piano della pressione e dell’intensità. I biancoverdi hanno costruito varie azioni in velocità e situazioni interessanti, sfruttando soprattutto il dinamismo di Starita e Borello, ma senza riuscire a sfondare dalle parti di Curado e compagni. L’inserimento di Castellini ha dato ulteriore supporto alla fase difensiva, invece gli ingressi di Sarao e Bocic non hanno cambiato l’inerzia della partita. Bisogna lavorare ancora tanto per quanto concerne lo sviluppo della manovra, che non appare ancora fluida. Lo è stato a sprazzi domenica scorsa, quasi mai a Monopoli.
Catania che si è rivelato coraggioso ed aggressivo tra le mura amiche, timido e sottotono alla prima lontano da casa. E’ un Catania chiamato a sviluppare una mentalità propositiva ed efficace con più continuità e qualità nell’arco dei 90’, elaborando una precisa identità di squadra sia al “Massimino” che in trasferta. Giocare spesso nelle prossime settimane determinerà un dispendio di energie notevole (ci sarà bisogno anche del contributo di chi ha giocato meno finora) ma si rivelerà utile nell’ottica di assimilare compiutamente gli schemi di Tabbiani e velocizzare il processo di crescita della squadra, acquisendo minutaggio.
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