Eccola la prima vittoria della stagione. Il Catania dimentica la serata stregata dell’esordio esultando con la propria gente dopo il 2-0 inflitto al Picerno. Un avversario, quello lucano, che ha impressionato molto più del blasonato Crotone per espressione di gioco e intensità. A tratti i rossoblu di mister Longo hanno messo in difficoltà il Catania, ma l’Elefante ha evidenziato una migliore capacità di lettura tenendo abbastanza bene il campo compatibilmente con le risorse atletiche a disposizione, non ancora al 100% com’è normale che sia in questa fase ed in un contesto di squadra molto rinnovato.
In alcuni frangenti il Catania ha concesso qualcosa al Picerno, ma le squadre di Longo sono spesso votate allo sviluppo di un calcio aggressivo e propositivo, per certi versi simile alla filosofia di Tabbiani. Non è un caso se entrambi i tecnici hanno ammesso di stimarsi reciprocamente sul piano personale e professionale. Più bravo il Catania a sfruttare le ripartenze in una gara molto dinamica e vivace. Tanta corsa nell’arco dei 90’ sia dall’una che dall’altra parte, senza lesinare alcuno sforzo. Etnei trascinati da un estroso Chiricò (autore degli assist vincenti dell’incontro) e da un generosissimo Di Carmine, che ha messo a tacere gli scettici offrendo una prova sontuosa per spirito di sacrificio, cattiveria sotto porta e qualità.
I due hanno dialogato spesso, rivelandosi letali. In mezzo al campo bene per capacità d’impostare, offendere, ripiegare e ripartire. Zammarini su tutti, l’ex Pordenone davvero un motorino instancabile. In difesa è mancata la spinta incessante dell’infortunato Rapisarda ma Castellini ha fatto il suo, confermando di avere una dote preziosa chiamata duttilità. Silvestri garanzia di fisicità e solidità al reparto, contribuendo anch’egli ad impostare l’azione da dietro (non era semplice resistere alla pressione alta del Picerno). Con Curado – anche lui quasi perfetto – l’intesa può solo crescere strada facendo.
Del già citato Chiricò abbiamo parlato, aggiungendo che ha dato una mano preziosa anche a supporto della fase difensiva. Idem Marsura, tatticamente molto valido. Livieri molto più sicuro a protezione dei legni, rispondendo presente agli attacchi del Picerno. In generale è un Catania che fa registrare progressi. Dove migliorare? Nell’impostare il gioco con ancora più scioltezza e personalità, aggredendo con maggiore convinzione gli spazi. Ma soprattutto in termini di equilibrio, tenendo sempre a mente la necessità di attaccare con tanti uomini e, al tempo stesso, difendere con efficacia al cospetto di squadre organizzate che ripartono con pericolosità. Lo stesso equilibrio che riteniamo doveroso assumere negli atteggiamenti extra campo. Senza facili esaltazioni dopo una vittoria o farsi prendere dallo sconforto nei momenti di difficoltà. La strada è lunga, il Catania c’è e margini di miglioramento ne ha ancora tanti. Avanti con giudizio.
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