TABBIANI: “Entusiasmo da cavalcare. Squadra in grande crescita, felice di come abbiamo preparato la gara”

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foto Catania FC

Lunga conferenza alla vigilia di Catania-Crotone. Parla mister Luca Tabbiani dalla sala stampa dello stadio “Angelo Massimino”. Nelle ultime due settimane ha visto la squadra in crescita. Adesso si comincia a fare sul serio ed il tecnico rossazzurro non nasconde la propria emozione per l’esordio davanti ad una cornice di pubblico che si preannuncia molto bella. Queste le parole di Tabbiani evidenziate:

“Innanzitutto a nome mio, dei ragazzi e dello staff ringraziamo i tifosi del Catania per la fiducia che hanno riposto in noi ancor prima dell’inizio del campionato facendo registrare numeri importantissimi in sede di Campagna Abbonamenti che tante squadre di Serie A non hanno raggiunto. Sarà sicuramente bello poter giocare davanti ad una cornice di pubblico del genere. Sappiamo di avere una responsabilità nei confronti di una piazza così importante. E’ normale che la prima partita sia particolare per tutti, nessuna squadra può essere rodata al 100%, ma ci sono realtà che hanno mantenuto l’ossatura dell’anno precedente e possono avere dei vantaggi. Lo stesso Crotone probabilmente scenderà in campo con 8-9 giocatori dell’anno scorso. Spero di riuscire a coinvolgere la gente, mantenendo caldo il fuoco facendo una prestazione di carattere, poi lavoreremo sugli errori commessi e perfezionando le cose che andranno per il verso giusto”.        

“Ci abitueremo a preparare le partite sulla base di quello che dobbiamo fare noi. Studiamo gli avversari, cerchiamo di metterli in difficoltà sfruttando i loro punti deboli. Il Crotone è una squadra forte, lo scorso anno ha disputato un campionato importante. Noi in questo avvio di campionato dovremo crearci una identità che poi soltanto le partite ufficiali riescono a far sviluppare. Portiamo un nome importante, rappresentiamo una storia importante ma questo non basta per vincere le partite. Dovremo metterci del nostro, dire dove noi possiamo arrivare in questo momento sarebbe vendere fumo. L’idea è di avere una squadra competitiva, la sensazione è che il gruppo si stia formando in maniera positiva. C’è un percorso da seguire in campionato, siamo avvolti da un entusiasmo incredibile da cavalcare. Dobbiamo stare attenti però a mantenere l’equilibrio, il risultato avrà una valenza importante ma noi che lavoriamo sul campo dobbiamo rimanere equilibrati, lontani dalla depressione e dall’euforia”.

Io penso di avere un buonissimo gruppo di ragazzi, la società aiuta trasmettendo valori importanti. Ora si entra nel frullatore del campionato e dobbiamo capire i vari momenti. Mantenendo equilibrio nelle vittorie e nelle sconfitte possiamo rimanere ad alti livelli. Chiricò? Se il Crotone dovesse giocare con il 4-2-3-1 potrebbe trovare spazio dietro le spalle dei due mediani, vedremo in base alla situazione. Dovremo essere bravi noi nella fase di costruzione a giocare a pochi tocchi cercando di rispettare distanze, misure e tempi di gioco. Sono felice davvero di come abbiamo preparato questa partita. Non vuol dire che faremo certamente una grande gara, ma sono sicuro che i ragazzi l’hanno preparata nel modo giusto”.

“Siamo pronti per affrontare il Crotone, come ogni aspetto tattico ci sono vantaggi e svantaggi. In ogni caso i nostri esterni e le nostre mezzali possono e devono determinare tanto nel corso della gara perché hanno le caratteristiche per farlo. Se riusciamo a dare palla al play nel modo giusto abbiamo più soluzioni disponibili, sia con Ladinetti che con Rizzo, oppure i difensori centrali chiamati a costruire da dietro. Abbiamo provato diversi modi per aggredire l’avversario, studiando le loro uscite”.   

“Poche amichevoli disputate? Non è facile disputare amichevoli nella nostra regione, anche volendo giocare dei derby puoi incontrare ostacoli dalla Questura e quant’altro. Mi converrebbe dire che questo abbia avuto un’incidenza per cercare di creare un’aspettativa più bassa domani, in realtà la carica emozionale che avremo ci darà una grandissima spinta cancellando un pò certe difficoltà. La crescita vera di una squadra la evidenzia la partita ufficiale. Le amichevoli vanno prese con il giusto peso. C’è chi arriva più stanco di altri, con condizioni fisiche diverse. Arrivi magari molto carico di lavoro, l’aspetto emozionale non esiste in questi casi e si ricercano cose forzate. Abbiamo scelto di rimanere in Sicilia per integrarci bene. Avessimo fatto altre 2-3 amichevoli sarebbe cambiato poco, da domani tutti inizieranno a crescere nel modo giusto. Domani sarà partita vera e ci siamo alzati molto di livello. Negli ultimi 15 giorni ho visto una grande crescita sul piano mentale, fisico e tecnico. La spinta dei tifosi specialmente all’inizio ci darà una grande mano, poi saranno i ragazzi a trovare le soluzioni opportune e sapere affrontare i momenti di difficoltà”.     

“Numericamente manca qualcosa a centrocampo? In mezzo siamo in cinque, il mercato finirà in coincidenza con il fischio d’inizio di Catania-Crotone. Se non arrivasse nessun innesto ulteriore riusciremmo a trovare delle soluzioni con chi abbiamo a disposizione, vedremo. Di Carmine? Ha lavorato bene. Facciamo il percorso giusto per farlo arrivare in condizione, non ha disputato amichevoli. Farà parte della gara, è un giocatore importante come ho la fortuna di averne tanti altri in rosa. De Luca? Sono contento perchè abbiamo parlato io e lui ad inizio stagione, decidendo di provare un ruolo che non gli appartiene, ma ha dato una disponibilità incredibile. Si è dimostrato brillante, sarà utile al Catania e penso che ci potrà dare delle soddisfazioni”.

“Non mi piace basarmi su 11 giocatori in campionato, conosco bene le difficoltà del torneo sul piano fisico ma soprattutto mentale, più giocatori abbiamo dentro il progetto più possibilità avremo di arrivare in alto. Se pensiamo di affidarci esclusivamente ad un undici titolare dopo un pò di mesi arriveremmo corti. Ho tanti giocatori importanti in organico, sarà compito mio renderli partecipi nel progetto”.

“Quando porti avanti la preparazione fisica si cerca di dare continuità, quando giochi tenendo le misure giuste la fatica viene meno. Nel mio percorso di allenatore solitamente ho avuto un rendimento costante con un periodo di pausa intorno a gennaio, che spero di non avere quest’anno. Adesso nessuna squadra può essere al top tatticamente e fisicamente. Dobbiamo ricercare il top della condizione giocando e cercando di mantenere le distanze corrette durante la gara. Difesa alta? L’altezza della linea dipende da come stimo. Se siamo aggressivi e compatti possiamo rimanere alti, altrimenti stiamo dietro. Noi cerchiamo di costruirci un’identità, consapevoli che più stiamo alti, più aggrediamo davanti lavorando bene con i centrocampisti. Non possiamo fare 90 minuti tutti in aggressione nella loro metà campo, dovremo stare anche un pò più bassi e corti nelle varie fasi della partita”.  

“Quaini? Ha qualche idea in più rispetto ad altri avendo già lavorato con me, ma ho trovato giocatori intelligenti, molti dei quali hanno già assimilato tanti concetti. E’ più un aspetto collettivo che individuale. Il collettivo dovrà dimostrare di avere delle idee durante la gara. Sarao? Lo ritengo un giocatore importante come Dubickas e Popovic, che deve crescere, e lo stesso Di Carmine, ognuno possiede caratteristiche un pò diverse che possiamo sfruttare all’inizio e durante la partita avendo cinque cambi a disposizione. Sarao non ha riportato problemi fisici, ha messo benzina e sta bene in questo momento”.        

“L’entusiasmo di Catania credo rimarrà costante, perché io ho girato un pò l’Italia e non ho mai trovato un posto con questa passione. Ovunque il Catania rappresenta un aspetto importante per la comunità, questo è bellissimo per noi che ci lavoriamo. Venerdì sera ci godiamo l’entusiasmo del pubblico ma la partita col Crotone non dirà niente. Ce la dobbiamo godere sperando di esultare a fine gara, lo meritano i ragazzi per il percorso fatto, lo merita la città per il sostegno e la società per quello che ha fatto in un anno e mezzo. Pensiamo a Catania-Crotone come una singola partita, man mano costruiremo il nostro percorso con l’entusiasmo che ci trasmette la città. Solo se avremo fatto il nostro massimo raggiungeremo il nostro obiettivo. Detto questo, contro il Crotone servirà una gara di sacrificio e giocare con l’atteggiamento giusto, perché quando c’è questa grande passione e questo trasporto del pubblico, dimostrando di mettere in campo l’atteggiamento giusto con l’attitudine di voler vincere hai un importante vantaggio da sfruttare. Non dobbiamo essere remissivi ma propositivi, rischiando anche qualcosina. Se noi li andiamo a prendere alti costruendo e sviluppando gioco, qualunque sia il risultato alla fine la gente ci applaudirà. Dobbiamo trasmettere questa forte identità da portarci per tutto il campionato”.       

La società ci infonde serenità, è solida ed improntata sui valori umani, sulla correttezza dei rapporti. Questo assicura fiducia e tranquillità, quando l’ambiente è sereno la società ha fatto un ottimo lavoro. il resto devono farlo i ragazzi in campo con le prestazioni, io ho la responsabilità principale. Trovare una società del genere è una garanzia davvero importante per tutti noi, anche per i catanesi. Io integralista? Ci sono delle cose modificabili nell’ambito calcistico, poi ogni allenatore ha una identità. A me piace di più vedere una squadra aggressiva e propositiva, è un percorso che richiede tempi con spazi da occupare in un determinato modo”.

“Mi fa piacere la disponibilità dei ragazzi. Gli ho detto che sono disposto ad accettare errori perchè dagli errori si impara. Quando impariamo ad andare in bicicletta quasi tutti siamo contenti. Noi dobbiamo cercare di raggiungere la perfezione, per farlo dobbiamo cadere qualche volta e rischiare, incontrando anche delle difficoltà nel primo palleggio prendendo un’imbucata, vivendola senza negatività ma con la voglia che non ricapiti più”.       

“Non ho mai allenato in un posto così, sarò emozionato ma le emozioni fanno parte del nostro lavoro, anche i ragazzi saranno emozionati. La prima gara ti dà sempre qualcosa di particolare, lo sport in sè è fatto di emozioni. Se non provi emozioni, quell’adrenalina e tensione del pre-gara non puoi fare questo mestiere. Quando hai la fortuna di allenare davanti ad una cornice di pubblico come quella di domani deve essere un vanto, un orgoglio, sapendo che hai ancora più responsabilità”.

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