Quasi 15mila spettatori a partita hanno mediamente occupato lo stadio “Angelo Massimino” nella scorsa trionfale stagione. Entusiasmo ritrovato grazie ad una nuova proprietà e ad un assetto dirigenziale rivelatosi ben assortito, dotato delle giuste competenze per affrontare al meglio il campionato di Serie D. Stravinto il gruppo I della massima divisione dilettantistica, Catania si candida anche nella prossima stagione a registrare numeri molto importanti sugli spalti.
Nessuno, nello scorso campionato di Serie C, si è anche solo avvicinato al dato del Catania. Cesena (8.793), Catanzaro (7.640), Vicenza (7.431), Reggiana (6.230) e Triestina (4.750) hanno riportato la media più alta in termini di affluenza nei rispettivi stadi. Addirittura piazze blasonate come Foggia, Crotone, Pescara e Avellino hanno evidenziato numeri inferiori alle 5mila unità. Il Benevento ha portato invece 7.790 tifosi al “Vigorito”, ma i campani militavano in Serie B e, adesso, ripartono dalla C con un ambiente depresso.
Il Catania può, dunque, cavalcare l’onda dell’entusiasmo. Perché se è vero che i tifosi non scendono in campo, va altrettanto detto che il pubblico di fede etnea rappresenta il valore aggiunto nel contesto di un gruppo di lavoro che riesca ad identificarsi con la sua gente. Un ambiente unito, compatto, con un Catania che dimostri sul campo di possedere qualità, grinta, attaccamento alla maglia e senso d’appartenenza, entrando in piena sintonia con la tifoseria, possono contribuire alla creazione di un mix vincente.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
