Angelo Patanè, volto storico di Telecolor, è stato premiato a Giarre da Radio Universal TV che lo ha intervistato. Non potevano mancare i riferimenti al Catania ed al suo rapporto con il popolo rossazzurro. Ecco quanto evidenziato:
“La cosa più importante del nostro lavoro è trasmettere emozioni. Potere trasmettere la partita al pubblico è la più grande emozione, perchè la partita a volte ti suscita un sentimento, trasmetterlo è la cosa più complicata ma che a me viene spontanea. In 30 anni l’evoluzione ci ha portato ad avere il satellite, informazioni in tempo reale, allora non c’era niente di tutto questo e sembra preistoria. Il primo telefono cellulare 20 anni fa era un Motorola la cui batteria pesava 12 chili e per noi rappresentava un vanto”.
“Non è mai cambiato il rapporto con i tifosi. La cosa bella che mi ha legato alla città di Catania – io sono nato a Catania ma la mia vita trascorre anche qui tra Giarre e Riposto – è il fatto di avere avuto un rapporto sempre diretto, immediato, nel bene o nel male. Al di là degli errori che possiamo commettere, perché anche quando vai in diretta puoi sbagliare, è importante riconoscere in chi ti parla una onestà intellettuale, non essere schiavo di nessuno, non avere venduto mai la propria dignità per onore di qualcosa o di qualcuno che non fosse l’unica cosa per cui valeva la pena combattere, la maglia del Catania e i colori del Catania”.
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