Nei giorni scorsi il raggiungimento di un accordo preliminare per la cessione del pacchetto di maggioranza delle quote della società Alma Juventus Fano. Adesso Benedetto Mancini, dopo i suoi trascorsi infelici nel calcio italiano, ci riprova. La stampa marchigiana, nello specifico Il Resto del Carlino, lo ha intervistato chiedendo spiegazioni in merito al suo passato:
“Io ho preso il Latina il 27 dicembre 2016 e la Procura di Latina ha dichiarato il fallimento il 29 dicembre. Ho cercato di fare il traghettatore partecipando all’asta e offrendo 720mila euro, ma c’erano sulle spalle 6 milioni di euro di debiti che non avevo fatto io. E poi quando retrocedi in C non hai la stessa mutualità della Serie B per cercare di ripianare i debiti. Io nel Latina ho speso 250mila euro per concludere la stagione della B e nel processo ancora in corso sono parte lesa”.
A proposito del Catania: “Sono stato l’unico a presentarmi all’asta versando 357mila euro per l’esercizio provvisorio poi improvvisamente mi hanno chiesto il saldo dopo qualche giorno e mi hanno fatto decadere”. Poi la vicenda del Giarre: “Ho preso il Giarre, che era una società già morta, anche per una sorta di rivincita sul Catania. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso e ordinato la riammissione ma la Lega non ha concretizzato la decisione. Allora ho alzato bandiera bianca, poi sono stato accusato di non essermi presentato al Tribunale federale perché invece di ricorrere ai gradi della giustizia sportiva mi sono rivolto subito a quella ordinaria. Per questo mi hanno deferito chiedendo 18 mesi di inibizione”.
Alla domanda ‘Come imprenditore di cosa si occupa?’, Mancini ha risposto: “Faccio trading di materie prime con una società all’estero. Commercio latte in polvere, canna da zucchero, cemento, queste cose qua…”.
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