Catania. Una squadra, una città. Sul legame tra un club calcistico e la città di appartenenza potremmo scrivere poemi lunghissimi, ma in questa sede basterà dire che non tutte le società di calcio possono vantare la stessa indissolubile identità che a Catania specchia l’ambiente cittadino e la squadra dell’elefante. Nel bene e nel male.
L’ho sempre pensato ma, alla luce della presentazione delle nuove maglie per la stagione che verrà, mi sono ripromesso di affrontare l’argomento in questo editoriale, il 123esimo che ho il piacere e l’onore di scrivere per TuttoCalcioCatania.com e per il suo direttore, Livio Giannotta.
Un plauso va a chi ha pensato, studiato e realizzato questo capolavoro comunicativo, miscelando i colori. Il Catania porterà in giro per il centro-sud dell’Italia l’essenza della città, tra lava, pietra lavica, neve, mare e sole. Ma non è soltanto questo: al netto delle vicende prettamente calcistiche, che pure sono oggetto di valutazione positiva al momento, si sta lavorando sul senso identitario della cittadinanza e operando nella prospettiva di una rivalutazione sociale. Obiettivo impensabile fino ad un paio di anni fa, quando il Catania era sì lo specchio della città, ma non certamente in positivo, scontrandosi con l’amarezza del fallimento e con una immagine della città danneggiata dai tanti problemi che ancora oggi si cerca con fatica di contenere e risolvere per un definitivo rilancio delle sorti della “Milano del Sud”.
Il calcio riesce ad essere per Catania un traino più unico che raro, valorizza il comparto imprenditoriale e, con i giusti risultati in arrivo dal campo, offre a tutta Italia una cartolina positiva per la città. Il sogno di un ritorno in paradiso (tra Serie B e Serie A, in pianta stabile) darebbe una spinta forse decisiva, nella speranza che gli errori commessi da altri in passato non vengano mai più ripetuti.
Vincenzo Grella ha dimostrato grande attenzione a quelli che sono stati i dettami imposti dalla proprietà della redazione del progetto Catania. Prendendo in analisi il solo contesto sportivo, la calma e al tempo stesso l’oculatezza con cui si scelgono i profili componenti la squadra sono un segnale di straordinaria competenza: il progetto c’è e si tocca con mano, si invoca pazienza ma – innegabile – si sogna in grande. C’è voglia di vincere ancora e si può fare soltanto “insieme”: Catania, la squadra e la città.
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