Vi ricordate di Felipe Seymour? Il Catania lo prelevò con la formula del prestito dal Genoa sotto la gestione Montella, Seymour ha collezionato 13 presenze in maglia rossazzurra. Era la stagione 2011/2012. Seymour ha anche siglato un gol durante la breve permanenza ai piedi dell’Etna in occasione di Catania-Atalanta, match disputato il 21 aprile 2012 e vinto con il risultato di 2-0.
Nelle successive esperienze, Seymour è tornato ad indossare la casacca del Genoa facendo discretamente bene prima di essere ceduto al Chievo dove, invece, ha collezionato solo 7 gettoni di presenza. Nella stagione 2013-2014, trasferimento in Serie B per Seymour che non ha fatto sfracelli allo Spezia. Poi un periodo di anonimato e, finalmente, ecco trovare una nuova sistemazione in Brasile al Cruzeiro, prima di approdare al Vasco da Gama.
Nel 2016, ritorno in patria fino ad arrivare ai giorni nostri. Da qualche mese ha concluso l’esperienza all’Universidad de Chile (club in cui crebbe calcisticamente scrivendo importanti pagine di storia) e detto stop al calcio giocato, con queste parole:
“Chiudo questo ciclo felice e orgoglioso di aver indossato e difeso i colori del mio Paese, di sapere che ho sempre difeso ogni maglia con lo stesso rispetto e professionalità, che ho sempre cercato di dare il 100% in ogni allenamento e partita. Ho sempre cercato di essere un buon compagno di squadra e una brava persona. Spero di non aver deluso nessuno. Difficile riuscire a spiegare a parole tutto ciò che ho vissuto, percorso e imparato in questa lunga e bella strada. Penso che oggi non resti che dire GRAZIE al calcio per tutto quello che mi ha fatto vivere; gli apprendimenti, i momenti belli e brutti, quelli di felicità, ma anche quelli di tristezza, che mi hanno sempre insegnato o lasciato qualcosa”.
“Grazie a tutte le squadre in cui ho giocato, è stato davvero un onore e un orgoglio indossarle. Ad ogni allenatore che ho avuto, ad ogni compagno di squadra che ho potuto incontrare, divertirmi e imparare da loro giorno dopo giorno. Ad ogni rivale che ho affrontato. Ad ogni tifoso che mi ha mostrato tanto amore e rispetto, indipendentemente dalla squadra o dai colori. Infine, grazie alla mia famiglia per il loro sostegno incondizionato e a tutti quelli che sono stati con me in un modo o nell’altro nei momenti belli, ma soprattutto in quelli brutti”.
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