Marcos Curado è il primo argentino dell’era Pelligra. Un acquisto che, inevitabilmente, riporta con la testa a più di dieci anni fa quando, di argentini, il Catania ne aveva diversi a disposizione. Una vera e propria colonia dell’albiceleste in Serie A. Come ricordano i colleghi de lacasadic.com, “l’apice si toccò nella stagione 2010/11, in cui il Catania contava in rosa ben tredici argentini e anche l’allenatore”. Tra l’altro Curado vanta trascorsi in Argentina all’Arsenal Sarandì, come gli ex rossazzurri Alejandro Gomez e Cristian Llama.
‘Papu’ Gomez è un po’ il simbolo di quel Catania con le sue 111 presenze, 18 gol e 17 assist. Viene citato anche Maxi Lopez, “che in Sicilia trovò le migliori stagioni della sua carriera. Aveva alle spalle le esperienze con River Plate e Barcellona, con cui aveva collezionato partite in Liga e in Champions League. In maglia blaugrana la concorrenza era, però, alta. Messi e Ronaldinho prevalevano, giusto per dirne due di nomi. Fu, quindi, a Catania che divenne protagonista. Non a caso è quella rossazzurra la maglia con cui ha giocato e segnato di più, con 83 partite e 27 gol in tre stagioni e mezzo”.
Importanti anche i numeri dell’attaccante Gonzalo Bergessio con 37 gol e 14 assist. Simile al ‘Papu’ per ruolo e caratteristiche, “Pablo Barrientos era invece in grado di fare praticamente tutto”, non ha avuto le sue stesse fortune in carriera ma a Catania “non si dimenticano dei suoi lampi, un giocatore di fantasia che spesso era in grado di cambiare le sorti delle partite”.
Impossibile non citare l’ex capitano Mariano Izco “tra i protagonisti di quel bellissimo Catania, ma non solo. Dopo la prima lunghissima avventura dal 2006 al 2014, decise di tornare nel 2020. Dopo aver vissuto il paradiso, è stato disposto a scendere all’inferno col suo Catania, giocando per due stagioni in Serie C da capitano. L’obiettivo di tornare in alto insieme fu negato dall’ultimo fallimento del club, che ne ha separato le strade”.
Nicolas Spolli “altro fedelissimo del Catania dal 2009. Vi rimase, infatti, fino al gennaio 2015. Indossò anche la fascia di capitano, diventando sempre più idolo dei tifosi. Gli anni in Sicilia furono i migliori della sua carriera”. Diego Pablo Simeone allenò il Catania per sei mesi nel 2011. “Fu il trampolino di lancio verso una carriera in cui ha vinto di tutto in panchina, entrando e diventando leggenda dell’Atletico Madrid”. Oltre ai già citati c’erano molti altri argentini agli ordini del ‘Cholo’: Andujar, Carboni, Silvestre, Ledesma, Ricchiuti, Alvarez e non solo. Erano anni d’oro per i colori rossazzurri. “Chissà che Pelligra con l’acquisto di Curado non speri di ridare inizio al rapporto magico tra Catania e l’Albiceleste”, si legge.
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