Nel calcio moderno diventa sempre più importante la forza e la capacità realizzativa di un gruppo che esalti le qualità dei singoli al servizio del collettivo. Il concetto di partecipazione corale allo sviluppo del gioco non può non essere tenuto in considerazione. Una squadra capace di mandare in gol più marcatori diversi è sintomatico di un gruppo che mira a non dare punti di riferimento precisi, trovando la via della rete attraverso l’elaborazione di meccanismi offensivi che coinvolgano il più elevato numero possibile di giocatori per determinare pericolosità in avanti.
In questo senso il Catania di Giovanni Ferraro ha concluso brillantemente la stagione in Serie D anche grazie allo sviluppo di tale capacità, consentendo a ben 15 differenti calciatori rossazzurri di entrare nel tabellino dei marcatori 71 volte (74 se consideriamo le tre autoreti). Il dato in questione è identico a quanto espresso da Luca Tabbiani, neo allenatore degli etnei, a Fiorenzuola. Cambia il contesto e la categoria, ma anche tra le fila rossonere sono stati 15 i differenti marcatori nell’ultimo campionato disputato, siglando però molti meno gol (31) in una squadra che puntava alla salvezza.
Attaccanti, difensori e centrocampisti sono entrati tutti con una certa frequenza nel tabellino dei marcatori, come il Catania di Ferraro seppur con ben altre idee di gioco e sincronismi tecnico-tattici. E’ evidente che anche quest’anno si cercherà di proseguire su questa strada, coinvolgendo la squadra nella sua interezza per quanto riguarda la capacità di sviluppo dei movimenti d’attacco, anche attraverso le palle inattive che possono rappresentare preziose armi a disposizione nell’economia del campionato.
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