Scoperto da José Mourinho e arrivato in Italia diciassettenne, oltre ad indossare la maglia dell’Inter nel nostro Paese ha vestito anche le casacche di Livorno e Bologna, vivendo diverse stagioni in Serie A (ha conquistato una promozione dalla B con i felsinei) prima di approdare in Romania al Cluj. Adesso il terzino sinistro senegalese classe 1994 Ibrahima Mbaye, vincitore della Coppa d’Africa 2021, è alla ricerca di una nuova sistemazione. Il procuratore Giuseppe Accardi, ai microfoni del Quotidiano Sportivo, ha ammesso che nei mesi scorsi poteva essere rossazzurro:
“Stiamo aspettando la cittadinanza italiana per Ibra. Vuole ripartire da zero. Non è un problema di categoria, le motivazioni sono altissime. Da questo punto di vista possiamo dire che l’ultima annata è servita da lezione. Abbiamo rescisso il contratto con il Bologna e siamo andati al Cluj. Non lo hanno messo in lista per il campionato e per la Conference League. Peggio: a dicembre è tornato in Italia per le vacanze ma non è potuto rientrare e abbiamo scoperto che non gli avevano nemmeno fatto il permesso di soggiorno, multandolo per il mancato rientro. Non ci è rimasto che fare causa al Cluj”.
“Lo avevo detto a Ibra: non si lascia Bologna e un contratto da 800mila euro. Ma si era laureato campione d’Africa con il Senegal e il ct gli aveva detto che se non avesse giocato titolare non lo avrebbe portato al mondiale. Lui ha voluto inseguire il sogno. A febbraio lo avrebbe preso il Catania in Serie D, consentendogli di rientrare in Italia in vista del mercato estivo. Ma Ibra ha preferito allenarsi con il Carpi e rimettersi in forma. Ha ritrovato la fame dei giorni belli, vuole ricominciare dall’inizio e scalare le gerarchie”.
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