Il catanese tifoso del Catania ricorda ancora bene le due magistrali punizioni al Lecce di Francesco Lodi all’esordio con la maglia rossazzurra, in una partita emozionante, vinta dagli etnei per 3-2. Era la Serie A, era l’inizio di un’avventura straordinaria per il regista campano che da ieri ha salutato definitivamente la squadra dell’elefante (parlando di calcio giocato). Un artista con il pallone: punizioni telecomandate, rigori perfetti e grande carisma per il centrocampista che ha dato lezioni di calcio a tanti colleghi in massima serie, facendo stropicciare gli occhi di tifosi anche di altre squadre.
In Serie C è tornato per dare una mano alla città a cui si è legato, non soltanto per motivi calcistici. La sua famiglia è stata costruita qui, un’unione indissolubile anche con la gente che tanto gli vuole bene. Ha pianto per i fallimenti nei tentativi di risalita, si è disperato quando non c’è stato niente da fare per evitare il fallimento, anche se “da lontano”.
Poi il ritorno, l’ultimo, in Serie D per la rinascita e il rilancio delle ambizioni rossazzurre: ha vinto e ha salutato da vincitore. Era giusto che fosse così. Lo scorrere della clessidra ha fatto il suo corso, inevitabile che sia così. La storia è scritta, Ciccio Lodi l’ha pennellata se così si può dire, concedendosi una licenza, soltanto stavolta.
Ciccio Lodi è stato un protagonista importante del Catania dell’ultimo decennio, e gliene va dato atto. Buona fortuna, in attesa di un altro ritorno, stavolta non da regista sul campo, ma chissà … forse in scrivania o altre vesti.
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