Ventuno anni fa, precisamente il 9 giugno 2002, andò in scena allo stadio “Erasmo Iacovone” la finale di ritorno dei playoff di Serie C1 Taranto-Catania. Le due formazioni si giocavano la promozione in Serie B, la posta in palio era quindi altissima. Circa 25mila spettatori (di cui un migliaio provenienti dal capoluogo etneo) assistettero ad una gara che si giocò più sulle energie nervose che sui contenuti tecnico-tattici.
La partita scivolò verso lo 0-0 e al triplice fischio dell’arbitro Mazzoleni i rossazzurri festeggiarono l’avvenuta conquista della promozione. Il ricordo di quella giornata è affidato alle riflessioni rese tempo fa ai nostri microfoni da alcuni dei protagonisti in campo, che riproponiamo:
GENNARO MONACO – «Quella settimana ci allenammo al ‘Massimino’ perchè Riccardo Gaucci voleva che i tifosi ci stessero vicini. C’erano 3-4mila tifosi a vederci durante gli allenamenti. Il giorno prima del match si tenne una riunione con il presidente, i capi storici, Ciccio Famoso, gli ANR, la Curva Nord, Saro degli Irriducibili. Una quindicina di capi ultras. Dopo tanti anni era il momento in cui non si poteva sbagliare. Ci diedero una carica impressionante. Ciccio disse a Fini, «C’ama a fari? Ama a fari gol!». Il giorno dopo segnò proprio lui. Bellissimo…».
MICHELE FINI – «Catania è la finale Play Off, il gol al Cibali contro il Taranto. Quel ricordo è incancellabile, ogni volta che rivedo il gol mi emoziono e mi emoziona ancora di più tutta la gente sugli spalti che stava vivendo la mia gioia».
ANDREA BUSSI – «La promozione nel torneo cadetto rappresenta il ricordo più importante dopo tanti sacrifici, averla centrata in un campo così difficile come Taranto fu un valore aggiunto. Sono ricordi talmente belli e nitidi ancora oggi, nonostante siano passati tanti anni, che ogni volta che ci penso mi viene la pelle d’oca. Per disputare partite del genere non puoi pensare di fare il bello, dovevamo essere molto pratici e consapevoli di non concedere nulla al Taranto, anche loro molto forti. Il match di ritorno lo abbiamo gestito bene e con grande lucidità nonostante la pressione che avevamo addosso».
MICHELE ZEOLI – «Allo stadio ci attendevano 15mila persone per festeggiare la promozione. Sul volo di ritorno Stefania Sberna preparò un pezzo con i soprannomi dei giocatori assieme a Gennaro Monaco per preparare l’entrata al “Cibali” alle 2 del mattino. Bei ricordi, bei momenti. La sua voce era inconfondibile, la notizia della sua scomparsa è stata un colpo al cuore per tutti. Abbiamo condiviso con lei cene, trasferte, emozioni che riemergono e a volte ti fanno scappare pure la lacrima. Purtroppo quella voce non c’è più ma rimbomba in tutti i filmati dei gol del Catania».
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