Prima il fallimento, poi la rinascita ed il ritorno nel massimo campionato a distanza di tre anni. Una scalata indimenticabile, quella che ha portato il Parma dalla D alla A con tempistiche record. La realizzazione di un’impresa autentica ad opera del club ducale, dove guarda caso era operativo il Direttore Generale Luca Carra. Qualcosa che può essere di buon auspicio per il Catania, che mantiene il giusto riserbo e la volontà di parlare con i fatti.
“Lo conosco da anni, è un ragazzo serio, molto professionale, ha fatto a Parma quello che io sogno di realizzare con il Catania. Luca sa i vari passaggi, quali difficoltà possiamo incontrare strada facendo. L’ho scelto per un chiaro motivo”, parole del Vice Presidente Vincenzo Grella che, la scorsa estate, commentò in questi termini la decisione di assumere Carra, il quale riuscì a spuntarla su un elenco di figure professionali che scalpitavano per far parte del progetto Catania.
Il grande sogno è riuscire a rilanciare la società rossazzurra in tempi brevi, ma assume una valenza ancora maggiore la modalità di arrivo. Tornando in alto con una struttura societaria forte, gettando le basi per un progetto sostenibile che consenta al Catania di tornare in massima serie da protagonista, non certo per fare da comparsa. La parola programmazione è sempre la chiave di tutto, intervenendo con oculatezza e lungimiranza.
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