(con il contributo di Gabriele Mirabella)
24 settembre 1946. Al civico 8 di via Costarelli a Catania, all’interno dei locali della Delegazione Provinciale del CONI, viene firmato l’atto costitutivo del Club Calcio Catania. La presidenza del neonato sodalizio calcistico cittadino viene assunta da Santi Manganaro-Passanisi, grossista di carta da imballaggio e massimo dirigente dell’Unione Sportiva Catanese Elefante, società postbellica dalla cui fusione con la Virtus Catania prenderà vita proprio nell’autunno del ’46 il Calcio Catania. Nel 1948 viene nominato presidente l’ing. Giuseppe Barreca, il quale resta in sella una sola stagione (1948-49) per poi passare il testimone a Lorenzo Fazio, già commissario straordinario del club sin dagli albori.
Nel 1951 arriva Arturo Michisanti, all’epoca titolare della ditta appaltatrice del servizio pubblico di nettezza urbana. Il modus operandi dell’imprenditore romano si discosta completamente dalla parsimonia dei predecessori, tant’è che già nel 1953 egli si vede costretto a passare la mano dinanzi alla situazione precaria in cui versano le casse societarie.
Nella stagione 1953-54, sotto la presidenza di Giuseppe Rizzo, il Catania conquista la sua prima promozione in Serie A. All’indomani dello scandalo Scaramella (1955), la governance rossazzurra viene ricostruita attorno alle figure di Michele Giuffrida, Mario Orlando e Agatino Pesce, il quale ricopre la carica di presidente dal 1956 al 1958. Dopo il breve ritorno di Michisanti (1958-59), la svolta arriva nel marzo 1959 con la nomina di Ignazio Marcoccio a commissario straordinario.
L’approdo del massimo dirigente del CONI etneo ai vertici dirigenziali coincide con l’epoca di maggior splendore del Catania, che disputa sei campionati consecutivi in Serie A raggiungendo in distinte tre occasioni l’ottavo posto. Nel 1969 Marcoccio si defila e al suo posto l’assemblea dei soci nomina presidente il costruttore edile Angelo Massimino. Per quasi un trentennio le vicende del Catania sono legate a doppio filo alla figura passionale e genuina del Cavaliere, il quale ricopre la massima carica in tre distinti periodi (1969-1972, 1974-1987 e 1992-1996) fino al tragico epilogo di Scillato (4 marzo 1996).
Tra il 1972 e il 1974 il Calcio Catania è presieduto dal politico democristiano Salvatore Coco, mentre dal 1987 al 1991 è la volta di una cordata di imprenditori locali guidata da Angelo Attaguile, il quale nel 1991 lascia il posto a Salvatore Massimino. Dopo la triste dipartita di Angelo Massimino, dal 1996 al 2000 la presidenza è retta dalla sig.ra Grazia Codiglione (vedova del Cavaliere), la quale coadiuvata dai generi Giuseppe Inzalaco e Filippo Conti e dal giovane nipote Angelo Russo riporta la squadra in C1 al termine della stagione 1998-99.
Il nuovo Millennio si apre con l’avvento della famiglia Gaucci alle pendici dell’Etna. Il vulcanico patron Luciano assegna la carica presidenziale al giovane figlio Riccardo, il quale nel 2002 riporta la squadra in Serie B dopo la vittoria dei play-off. Nel 2004 i Gaucci passano il testimone ad Antonino Pulvirenti, imprenditore attivo nel ramo dei trasporti aerei e della grande distribuzione e già presidente dell’Acireale Calcio.
L’arrivo di Pulvirenti a Catania inaugura un nuovo ciclo di successi con otto stagioni consecutive in Serie A e una semifinale di Coppa Italia all’attivo, tuttavia il declino dell’imprenditore etneo coincide con quello della squadra che arriva ad inabissarsi in Serie C nel giro di due stagioni. Da aprile 2016 a marzo 2020 la presidenza viene assunta da Davide Franco, laddove da marzo a luglio 2020 la carica viene ricoperta da Gianluca Astorina fino all’avvento della proprietà SIGI ed il fallimento del Calcio Catania.
In seguito il Comune di Catania indice una “procedura esplorativa per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse” ed il 13 luglio 2022 avviene la rifondazione rossazzurra, con Ross Pelligra al timone che costituisce formalmente a Mestre il Catania SSD, ammesso in sovrannumero al campionato di Serie D, approdando aritmeticamente nei professionisti il 19 marzo scorso. Il 7 giugno la società muta denominazione in Catania Football Club: è l’inizio di una nuova sfida per il patron Pelligra.
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