Tifoso del Catania ed attuale Responsabile della Comunicazione della Reggina Calcio, dopo una vita nella Milano calcistica, poi al Genoa e al Barcellona come collaboratore dello staff tecnico di Quique Setién nel 2020, Giuseppe Sapienza è intervenuto telefonicamente nel corso di ‘Cataniamente’, trasmissione a cura di RSC TV su Video Regione in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com:
“Il Catania sta costruendo un’ottima società. Bisogna fare i complimenti alla proprietà, agli uomini e alle donne che hanno fatto questa cavalcata. Ricordo che la prima partita ufficiale del nuovo Catania è iniziata con l’eliminazione dalla Coppa Italia, non è mai così facile vincere o, come nel caso del Catania, stravincere un campionato prendendo giocatori all’ultimo, senza un campo dove allenarsi, avendo in extremis le maglie con cui scendere in campo. Ma ti chiami Catania e sei con la tensione a mille perché devi vincere in Serie D. Quando ti chiami Catania e giochi in C devi vincere. Quando magari un domani sarai in Serie B potrai cominciare a guardarti intorno trovandoti in una dimensione più vicina alla tua consistenza”.
“Il pubblico delle squadre del sud è caloroso, appassionato, ha tutti gli oggettivi più belli del mondo ma c’è un malcostume. Nel momento del risultato che non arriva o una serie di risultati negativi un po’ si allontana, partecipa meno. Io sono molto critico da questo punto di vista, aspetto al varco il momento in cui ci sarà una piccola parentesi negativa – naturalmente mi auguro che non arriverà mai – per vedere la risposta del pubblico catanese. L’anno scorso per andare ai playoff il Palermo portava 35mila spettatori, invece in Palermo-Parma, gara clou della Serie B in una giornata del girone d’andata, erano meno della metà allo stadio. Negli anni del Milan, quando la squadra perdeva, il nostro presidente veniva a consolarci, ma quando vinceva veniva a criticarci perché è troppo facile essere accondiscendenti in un momento di gloria, così come è troppo facile uscire dallo stadio sentendosi un pavone per la vittoria. Sicuramente è molto bello e spero che duri a lungo, ma la vera presenza del tifoso si percepisce nei momenti negativi”.
“Mi auguro di affrontare presto il Catania da avversario in fase ascendente sia per gli etnei che per la Reggina, un po’ come accadde in Serie A quando lavorato nel Milan e non riuscivo mai ad esultare. Ricordo quando ero vestito di rossazzurro con i collaboratori dell’ufficio stampa del Milan a vedere Inter-Catania. Urlo ‘forza Catania’, c’è la mia gioia per essere tornati in un calcio che in qualche modo ci avvicina alla nostra competenza”.
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