Le parole ai microfoni di Telecolor, nel corso della trasmissione ‘Corner’, dell’attaccante rossazzurro Gianluca Litteri, tornato in campo domenica scorsa a Trapani senza riuscire ad incidere nell’economia della partita persa dal Catania con il risultato di 1-0:
“Mantenere l’asticella dell’attenzione alta non è semplice, ma non si doveva approcciare la gara come abbiamo fatto a Trapani. Noi siamo una squadra che durante la settimana mantiene un livello di agonismo abbastanza alto anche nelle partitelle. E’ stato l’approccio peggiore di tutto il campionato, ma la sconfitta è arrivata nel momento giusto per prepararci nel migliore dei modi alla poule scudetto”.
“Guardo al presente perché visto l’andamento della stagione non posso pensare al futuro. La mia speranza è di giocare queste partite di poule scudetto dimostrando il mio valore, dando un input alla società per potere rimanere. Il mio obiettivo principale è questo, perchè l’ho voluto fortemente dall’inizio dell’anno. Ho vissuto una situazione nuova in carriera, quella di venire considerato poco dall’allenatore. Problema mentale più che altro da gestire, però sono un ragazzo che non si abbatte, ho sempre dato il massimo in allenamento. Io devo fare il professionista, poi sono le scelte del mister che vanno rispettate in una squadra di calcio. Comprendo che quando la squadra vince diventa difficile per un allenatore pensare di modificare gli interpreti, purtroppo ho subito un infortunio che capita una volta su un milione ma adesso sto bene”.
“La Serie C? Rispetto alla D è come se fossero due le categorie di differenza a mio avviso, perché vedendo un pò il livello tecnico delle squadre, non ricordavo così la Serie D. Io l’avevo fatta all’età di 16 anni a Giarre, mi ha sorpreso il livello un po’ troppo basso. La prossima stagione il Catania farebbe bene a ripartire da una base solida, penso che alcuni giocatori dovrebbero rimanere affrontando un campionato difficile con la giusta mentalità. Andrebbe riconfermato lo zoccolo duro. L’importanza dei catanesi nel gruppo? Il catanese ha anche una mentalità da tifoso, quindi può trasmettere più facilmente la mentalità giusta al compagno che non conosce la realtà etnea”.
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