“Un romano dal sangue rossazzurro”. Così viene definito dal quotidiano La Sicilia Andrea Russotto, che a Catania “ha trovato casa. Lo dicono i numeri. Con i colori rossazzurri sul petto ha disputato 134 presenze – si legge – spalmati in più anni. In tre tranche e con due Catania differenti: il Calcio Catania (dal 2015 al 2018 e poi dal 2020 al 2022) e in questa stagione il Catania SSD”. Ventinove presenze nell’anno appena concluso, tra campionato, coppa e poule scudetto partendo spesso dalla panchina, “ma solo perchè il Catania in questa stagione ha potuto contare su una rosa molto profonda e ottimamente assortita, composta da calciatori di primissimo ordine”.
Ferraro “ha sempre evidenziato l’importanza dei subentranti e Russotto in questo senso ha dato ragione alle affermazioni del suo tecnico. Otto le reti realizzate e 5 gli assist messi a referto in questa trionfale annata catanese”, donando “vivacità alle azioni etnee con le sue serpentine, dribbling, corsa sul fondo e cross in area il suo mantra. A volte Ferraro lo ha schierato anche sull’out opposto, ma anche in mezzo al campo, da quinto di centrocampo o dietro la punta. Insomma un tuttofare che si è sacrificato per l’obiettivo comune”.
Adesso Russotto “vorrebbe restare e giocarsi le sue carte anche in Serie C. E’ troppo legato a questa città e maglia. Dopo la fine del campionato è rimasto da queste parti. Non si è mosso, perchè vuole sempre essere reperibile nel caso in cui dovessero arrivargli chiamate provenienti da uno 095…”, ed è stato visto impegnato “in serissimi tornei di padel insieme al suo amico Mariano Izco”. In C serviranno “calciatori che hanno già vissuto certe esperienze. Che hanno giocato in certi stadi e conoscono come gestire certe pressioni. Russotto, che qualche giorno fa ha festeggiato a Catania i suoi 35 anni, potrebbe tornare utile per il prossimo campionato di Lega Pro”.
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