LA SICILIA: “Catania, il Vulcano rossazzurro emoziona i 20mila”

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foto Catania SSD

“I giocatori protagonisti del match, accompagnati dai ragazzi del vivaio, a fine gara hanno percorso lentamente la pista di atletica per ringraziare e incassare cori e ovazioni. Una festa popolare, vissuta, voluta, desiderata. Un sogno sportivo che si avvera dopo anni di delusioni e mancate risalite. Dopo Papu Gomez, Mascara, Biagianti (oggi dirigente), dopo gli anni di Marino, Montella, dell’indimenticabile Sinisa, di Maran e Simeone ecco il nuovo Catania accolto da fuochi d’artificio e lacrime”, riporta il quotidiano La Sicilia.

C’è spazio anche per la splendida coreografia della Curva Nord che, dopo la fine della partita, ha calato uno striscione che copriva tutto il settore “con l’immagine del vulcano in eruzione”. Poco prima del via, invece, lo stadio si è illuminato con luci intermittenti, “un colpo d’occhio da brividi”, senza mai smettere di cantare e incitare. Nella Sud ci sono i lenzuoli per celebrare chi non c’è più, con striscioni anche nella Nord esposti nel corso della gara. Tra gli altri ‘Bomboletta’, ‘Torrone’ e Smeraldina.

“In tribuna B scrivono ‘Le radici profonde non gelano mai’. Già alle 18.30 la fila per l’ingresso ai varchi di curve e tribuna è chilometrica. Fibrillazione, attesa spasmodica che sfocia con l’applauso scrosciante all’indirizzo di Giovanni Ferraro che, al momento della ricognizione del campo effettuato dalla squadra, decide di percorrere la linea di fondo del terreno di gioco applaudendo in lacrime i tifosi”. 

Quando Pelligra è entrato in pista alle 8 della sera, “lo stadio a momenti veniva giù per l’entusiasmo. Il presidente rossazzurro ha compiuto il giro di tutti i settori ricevendo ovazioni a non finire. In tribuna anche il presidente del Senato, La Russa, il magnifico rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo”.

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