Ospite di ‘Sport Sicilia Preview’, trasmissione di Telecolor, il vice presidente ed amministratore delegato del Catania Vincenzo Grella si è soffermato su molteplici aspetti, a cominciare dalla decisione degli organi competenti di vietare la trasferta trapanese ai tifosi rossazzurri. Ecco quanto evidenziato:
“Possiamo giudicare quello che abbiamo visto quest’anno. Un comportamento non solo ordinato e con ottimi numeri, ma anche di grande passione da parte dei nostri tifosi che si sono comportati benissimo. Ovunque siamo andati è stata una festa in casa dei nostri avversari. Chi decide ha le sue motivazioni, che noi a volte fatichiamo a comprendere. Prendiamo atto con grande dispiacere di questa decisione”.
In merito alla riunione del Consiglio d’Amministrazione tenutasi venerdì: “E’ stata una riunione durata tantissimo. Devo dire che era molto più facile giocare a calcio che dirigere (sorride, ndr). Non abbiamo preso decisioni, ma durante la riunione si è discusso del progetto nei vari settori. C’era anche un dirigente del Gruppo Pelligra, tornerà mercoledì. L’ultima parola spetta alla proprietà. L’agenda è lunga, ci sono tantissime cose che io come riferimento voglio sapere perchè questo condiziona la mia preparazione per l’anno prossimo e gli anni futuri. Il presidente ha giustamente il pensiero della spesa, essendo un uomo d’affari importante deve sempre fare le proprie riflessioni, i suoi conti. Prenderà lui le decisioni finali”.
Sull’ambizione di tornare in Serie A: “Io non sarei venuto a Catania se Pelligra non avesse avuto l’intenzione di arrivare in Serie A. Per fare calcio in un certo modo ci vogliono dei soldi importanti. Una volta spesi, non è detto che sia certa la vittoria. E quei soldi non tornano indietro. Parlare dei soldi spesi di un altro è molto più facile rispetto ai soldi spesi di tasca propria. Preferisco uno che riflette, decide e fa, piuttosto che uno che parla e non fa quello che dice. Sono sereno. So che in un certo modo si può arrivare al successo, ed io sono già pronto”.
Capitolo strutture: “Il discorso legato all’impiantistica è complesso, perchè c’è una somma di denaro molto importante da investire. Il terreno per il centro sportivo si può trovare, poi bisogna avere i fondi per mettere in pratica tutte le nostre buone idee. E’ stato un argomento abbastanza importante di cui si è discusso nella riunione fatta, parlando delle varie opzioni, possibilmente attraverso più step. Il centro sportivo verrà costruito certamente vicino Catania, perchè la squadra deve avvicinarsi il più possibile alla città. La scelta dei terreni è legata ai costi, perchè per quanto il presidente abbia le spalle larghe, non è uno che butta i suoi soldi. Dobbiamo stare attenti a quantificare una spesa che rientri in una dinamica di club sostenibile. Questa è un’altra riflessione che il presidente deve fare. La prima squadra potrebbe anche allenarsi allo stadio, mentre le giovanili e la femminile a Nesima. Avere la prima squadra nel nostro stadio è importante perchè penso che sentire il profumo dell’erba appena tagliata del ‘Massimino’ dia un senso d’appartenenza speciale, costruendo lì la nostra fortezza per affrontare una stagione impegnativa”.
Possibile apertura dello stadio ai tifosi per seguire gli allenamenti: “Io sono favorevole all’allenamento a porte chiuse perchè questo momento deve essere qualcosa di speciale, non scontato. Possiamo trovare il giusto equilibrio. Quando c’è buon feeling tra la società ed i tifosi il modo si trova per accontentare entrambe le parti”.
Denominazione sociale in vista della prossima stagione: “Non abbiamo ancora deciso, ma costituire una SRL è la cosa più logica da fare, in un secondo momento si può trasformare in qualcosa di diverso. Non ci dobbiamo ingolfare con sigle, nomi. L’identità del club e quello che vuole fare il club sono molto più importanti del nome. Ogni anno dobbiamo sempre cercare di migliorare le cose. Allora serve la testa, riflettere, avere anche il coraggio di prendere decisioni che non sono sempre comode”.
Sull’ingresso non ancora ufficiale di Mark Bresciano in società: “Bresciano rappresenta un valore aggiunto. Fa nascere proprio lui il progetto. Ha un grande feeling con Rosario Peligra, sono amici e in affari lavorano benissimo insieme. Mark entrerà nel CdA del Catania solo se potrà dedicare il tempo che merita, gestendo gli altri impegni”.
L’importanza dell’unione squadra-società-tifosi: “Questo senso di appartenenza, questa voglia di lottare insieme sarà il successo di Catania. Noi possiamo perdere una o due partite, l’importante sarà non smarrire questa identità e voglia dei tifosi di stare uniti, perchè dà ancora più forza alla squadra e la società diventerà vincente. Sono straconvinto di questo. Abbiamo il dovere di cercare di migliorare quel che è migliorabile. Oggi la macchina non è perfetta, servono miglioramenti e sappiamo dove intervenire”.
Il futuro relativo alla panchina del Catania ed ai calciatori: “Il mister ha conquistato la nostra stima facendo un lavoro che rimane ricordato nella storia della rinascita di questo club. Penso ai tanti punti di vantaggio, se qualcuno me lo avesse detto ad agosto forse lo avrei preso a cazzotti in faccia, perchè quelli del Catania sono numeri pazzeschi. Tenere tutti concentrati con la voglia di vincere ogni gara non è così semplice. Noi cerchiamo sempre di dare messaggi positivi al gruppo. Il mister ha fatto un grandissimo lavroo, lui sa quanto lo apprezziamo. Poi la dirigenza deve fare le proprie riflessioni, pensare a cosa è meglio per il futuro del club e al momento giusto prendere una decisione. Riflettiamo anche sui giocatori da riconfermare. Il tempo giusto per effettuare analisi è quando termina la stagione, stiamo cercando di capire quali sono le opzioni. Se il ragazzo vale, rimane. Cambiare tanto per cambiare non mi piace, se cambi per prendere qualcosa di meglio rendendo la squadra più competitiva è un altro discorso. Io penso di essere molto attento, prima di decidere devo ponderare bene. Altrimenti farei un danno alla società ed alla città”.
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