Torna a rilasciare dichiarazioni l’ex Direttore Sportivo del Catania Maurizio Pellegrino, intervenuto ai microfoni di tuttoc.com, con tanta voglia di tornare in pista.
“Non è stato affatto un anno sabbatico ma pieno di lavoro per assimilare nuove idee – sottolinea -. Ho girato l’Italia in lungo e in largo, penso di aver visto un centinaio di partite, ho aggiornato i miei metodi di lavoro. In realtà la scorsa estate avevo avuto tre opportunità, anche importanti. Però all’epoca ho avvertito l’esigenza di fermarmi per riflettere su tante cose: il lavoro fatto a Catania era stato veramente molto dispendioso dal punto di vista psicologico ed emotivo. Avevo, insomma, la necessità di tornare a guardare le cose in maniera più serena. Ho già l’opportunità di tornare a lavorare. Vuol dire che è stato apprezzato molto il lavoro fatto a Catania”.
“Catania? Nessuno della nuova proprietà mi ha mai chiamato. Io ho fatto lo stesso: sono rimasto a guardare un lavoro straordinario fatto quest’anno, con la vittoria del campionato, la riorganizzazione e i tanti investimenti che il patron Pelligra vuole realizzare. Al Catania ho dato tutto, e non potrebbe essere altrimenti visto che l’ho vissuta da calciatore, allenatore e dirigente. Sono l’ultimo tecnico del Catania in Serie A, non posso che essere felice del ritorno tra i professionisti”.
“Rossazzurri valorizzati? Moro a Catania era un emerito sconosciuto. Ci ho creduto io e credo che i fatti mi abbiano dato ragione. Sono davvero contento per lui come lo sono per Emanuele Pecorino, scelto dalla Juventus Next Gen, uno che esploderà a breve. Ma anche per Freddi Greco e Riccardo Cataldi che lottano per la promozione in una grande piazza come Vicenza, per Flavio Russo che a Sassuolo è diventato un bomber del campionato Primavera, per Francesco Borriello che si sta mettendo in mostra tra i pali della Primavera del Parma, e tanti altri giovani che abbiamo valorizzato, ma, al di là di chi sta facendo e farà una grande carriera, quello di Catania era un patrimonio tecnico eccezionale, reso ancor più eccezionale dal fatto che la prima squadra militasse in terza serie”.
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