ESCLUSIVA – Turi Distefano: “Tutti meritano la riconferma ma si pensa al futuro”

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L’ex allenatore e opinionista calcistico, Turi Distefano, ha rilasciato ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com un’intervista per parlare del presente e del futuro rossazzurro.

Quale è l’aspetto positivo più importante e da esaltare di questa stagione secondo lei?
Volevo fare un premessa: io ho vissuto tutte le promozioni. La prima in Serie A nel lontano 53/54, avevo circa 15 anni eper me resta indelebile… il primo amore. L’aspetto positivo sicuramente è costituito dalla società e dai tifosi. La società perché dopo quello che è successo ha avuto il coraggio di partire da zero senza conoscere la piazza, al buio. E poi i tifosi che ovviamente dopo i primi tentennamenti hanno dimostrato il loro valore, l’appartenza e poi tutte le componenti tecniche: coach seguito da Direttore Sportivo e atleti“.

Facciamo un sondaggio: se fosse l’allenatore del Catania… le chiediamo di darci 3 nomi di giocatori che secondo lei sono imprescindibili su cui costruire la squadra del prossimo anno già presenti in rosa.
Fare dei nomi è sempre difficile. Tutti meritano la riconferma dopo questa cavalcata ma ora inizia un percorso diverso, la scalata nei quartieri più alti. La società ha questo obiettivo e la piazza è importante. Non dimentichiamo di esserci dal 1908 indipendentemente dal fallimento. Tornando ai nomi direi Chiarella, Vitale e Rapisarda ma ripeto è difficile dare dei nomi“.

Quali sensazioni le suscita il fatto che si sia tornati a festeggiare al Massimino dopo anni particolarmente difficili?
La sensazione a prescindere dalla categoria è sempre emozionante, con più di 20mila presenze. Questi sono i tifosi del Catania, questa è la città di Catania. Andando a ritroso nell’83 ricordo i circa 40mila a Roma. Quindi come affermava Totò, ho detto tutto, amore sviscerato“.

Il grande dibattito in questo momento riguarda proprio il futuro e in tanti si interrogano se è più giusto confermare l’ossatura di Serie D compreso lo staff oppure se in Serie C le cose cambiano drasticamente. Un giudizio sulle differenze tra il campionato di C e D, cosa ci vuole di diverso e il fattore entusiasmo effettivamente incide in maniera rilevante?
Mi ripeto: tutti meritano la riconferma ma si pensa al futuro. Chiaramente ci sono differenze di categoria. La società punta in alto e quindi bisogna fare sempre il salto di qualità tenendo conto della categoria di militanza. Lo staff tecnico ha avuto un grande merito quest’anno, in primis Ferraro e Zeoli. Queste sono valutazioni che la società deve ponderare bene“.

Se c’è un problema all’interno del nuovo Catania è quello delle strutture, con Torre Del Grifo peraltro ancora fuori uso. Quanto è importante secondo lei già dall’approdo in Serie C trovare una soluzione?
Strutture, questo è un grossissimo problema. Infatti per molti anni il Catania ha avuto il suo regno: Torre del Grifo. Qui il presidente e i suoi validissimi uomini, che sono un valore aggiunto, hanno un lavoro importante e difficile da affrontare. Ora le istituzioni devono essere presenti in toto per continuare questo percorso di crescita. Catania è una delle città più importanti d’Italia per tradizione, cultura, sport e tanto altro. Il Sud deve risorgere“.

Dove crede possa arrivare questo nuovo Catania?
Dove deve arrivare… indubbiamente in Serie A, ci appartiene la massima serie. Abbiamo società, tifosi e voglia di vero calcio senza offendere le categorie minori che sono un ottimo trampolino di lancio verso le altre sfere. E allora… Forza Catania SEMPRE“.

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