Marco Ferrari, Presidente di Nuovo Inizio, la società di imprenditori parmigiani che gli anni scorsi ha riportato il Parma dalla D alla A, ai microfoni di parmatoday.it ripercorre le tappe che hanno visto i ducali tornare in alto nel giro di pochissimo tempo, quando Luca Carra – attuale Direttore Generale del Catania SSD – era operativo proprio nel Parma Calcio:
“Ci affiancarono centinaia di imprenditori locali, artigiani, semplici tifosi, con uno dei pochi esempi di azionariato diffuso in Italia ancora in piedi, PPC, che ha ancora l’1% della società. In D facemmo 11.000 abbonati. L’affiliazione era arrivata solo il 27 luglio, quando le altre squadre di D erano già in ritiro. Noi avevamo un solo giocatore in rosa: il capitano Lucarelli, che aveva dato la disponibilità a restare”.
“Negli anni tanta fatica, molto cuore e anche un bel po’ fortuna, la C vinta ai playoff e la B con un gol all’ultimo secondo. A oggi siamo l’unica squadra nella storia del calcio italiano che ha fatto tre promozioni di fila. Economicamente la D ci costò 1.7 milioni, la C che vincemmo ai playoff 7,5, la B 22 milioni circa metà dei quali di bonus promozione su cartellini e contratti. Il primo anno in A costo’ solo 8 milioni, ma la salvezza fu un capolavoro di Faggiano e D’Aversa. In assoluto in 5 anni abbiamo investito una sessantina di milioni, da una D a una dignitosa serie A. Per poi cedere alla famiglia Krause con zero debito bancario, fornitori e previdenziali. E impegni per circa 60 milioni su rate future dei cartellini calciatori interamente dedotti dal prezzo di vendita”.
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